Non mancherà nemmeno il rombo dei motori: di sicuro, dal prossimo ventotto luglio, nella grande cantina/esposizione di Vicolo Belvedere l’atmosfera delle Mille Miglia, la celebre corsa che passava per Narni nel periodo a cavallo dell’ultima guerra mondiale, è stata ricreata nei dettagli. Tutto parte da un collezionista, amante di qualsiasi cosa che parli di auto, Sergio Gatti, che si è ritrovato in casa cinquanta modellini delle auto che hanno fatto la storia della grande Corsa. Il tutto è stato corredato da pannelli illustrativi, tute ignifughe di corridori , segnali stradali e moltissimi altri cimeli, ed anche un video dell’Istituto Luce, che fa vedere proprio il passaggio della corsa a Narni.
E’ comunque il frutto della passione di Sergio, che l’Associazione Vicolo Belvedere ha voluto trasformare in un evento per tutti gli appassionati, una passione che non è misurabile se non con la visita alla esposizione. La gara che partiva da Brescia arrivava a Roma e si ritornava, mille e seicento chilometri, mille miglia, appunto, passava per la Flaminia, con una pericolosità incredibile perché non c’erano protezioni. Finì, nel 1957 a causa proprio di un incidente. Sino ad allora era davvero la mostra della tecnologia automobilistica sulle strade d’Italia. A Narni c’era anche un box dell’Alfa Romeo, dove adesso c’è la Caserma dei Carabinieri: era tutto approssimato e i piloti se ne accorgevano all’ultimo momento del box ed erano costretti a fare marcia indietro. Chi ha superato i settanta, ricorda che le auto passavano per almeno un giorno, erano distanziate di cinque minuti, e l’ingresso, a tutta velocità in Piazza Garibaldi, era annunciato dalla tromba dei netturbini: dopodiché arrivava il bolide. La metà delle volte, quando si trovavano ad affrontare la curva delle Poste, allora c’era un albergo, ci lasciavano i segni. Ed un’altra caratteristica era l’acutissimo odore di olio di ricino che era usato quale aiuto per la combustione del motore. La corsa smise essere organizzata ma non il ricordo.
A metà degli Anni Ottanta, l’AutoClub di Brescia riesumò la gara, con macchine d’epoca: gli amanti delle auto andarono in fibrillazione: contro il parere degli organizzatori le auto storiche vennero fatte entrare con una chicane in Piazza Garibaldi: lì due damigelle della Corsa all’Anello donavano agli stupefatti driver, il bando della corsa narnese. E poi dopo innumerevoli foto, fatti ripartire. In una delle macchine al seguito c’era Pietro Taruffi, lui che le Mille Miglia l’aveva corse da protagonista: venne fatto scendere a forza e portato a prendere un amaro nel bar vicino. Amaro Viparo, naturalmente.