Un festival che da otto anni promuove stili di vita sani e sostenibili. A Narni. E’ il Rave Meditation, in collaborazione con Ruggero Ruggieri gestore della Sala Mario Monicelli di Narni, dove si sta organizzando la proiezione del film Amusia, di Marescotti Ruspoli, con attori giovanissimi e bravissimi come Carlotta Gamba , Giampiero De Concilio e con la partecipazione di Maurizio Lombardi, Adriano Chiaramida e Fanny Ardant.
Il film, girato quasi interamente a Tresigallo, in provincia di Ferrara, la città della Metafisica, nonché regno di De Chirico, mostra una linea estetica forte e marcata, quasi a voler emulare quel demone chiamato Amusia, cioè quel disturbo, probabilmente di carattere neurologico ma dai risvolti molto spesso psichiatrici, che impedisce, a chi ne è affetto, di riconoscere l’armonia nella musica fino a trasformarla in insopportabili rumori e, nei casi più gravi, in allucinazioni visive e sonore. Una condizione terrificante ed invalidante che tocca molte più persone di quanti immaginiamo. Ruspoli ne fa una poesia amara , quasi grottesca ma allo stesso tempo romantica e dolce come l’amore di due ragazzi: un musicista e una amusica.
Con l’obiettivo di incentivare la partecipazione di un più ampio pubblico che sappia riconoscere il valore della cinematografia e delle arti visive , ad aprire l’evento sarà una performance dal vivo eseguita da Raffaella Vincenzoni, cantante e scrittrice, Elisabeth Sabatini, flautista ed insegnante di musica, Eleonora Conti , pianista e compositrice, Riccardo Tamburini, chitarrista e cantante e da Carla Marchettini direttrice artistica di Rave Meditation, a seguire l’incontro con il regista Marescotti Ruspoli , presente in sala, per introdurci in una realtà scontornata, stonata, dissonante ma totalmente, indissolubilmente umana.
IL ciclo di proiezioni a Narni è iniziato con il docufilm “Il filo di Diane” , la storia umana e lavorativa di questa stilista , artista , il cui successo, oltre il suo indubbio talento, è stato determinato dalla presenza di tante artigiane narnesi, artiste a loro volta, a cui Diane De Clercq ed il regista Patrick Sandrin , con grande umiltà e gratitudine, hanno voluto dedicare uno spazio di attenzione togliendole dall’oscurità ed anonimato , in cui spesso si ritrova questa categoria di lavoratrici, portando così in luce anche la bellezza di svolgere professioni artigianali che purtroppo stanno scomparendo.