L’aspetto giudiziario è stato risolto con una assoluzione piena di tutti i soggetti interessati nella vicenda del Castello di san Girolamo. Ora però il problema diventa un altro: che farci? Come muoversi per evitare che quell’immobile cada a terra in maniera irreparabile? Marco Mercuri, che per tutto il tempo è stato il “custode giudiziario” del bene, alza il tiro e spiega: “Ma ora, a giustizia fatta, si pone un altro preoccupante interrogativo. Quale potrà essere il futuro di questo bene dopo l’ulteriore abbandono di dieci anni, il contributo del PUC2 andato perduto, le condizioni sociali ed economiche drasticamente peggiorate?”
Ma un altro ostacolo si appalesa: il bene, il castello è di una società privata, costituita proprio per prendere i contributi e lanciare il castello nel mondo della hostelleria. Senza i soldi pubblici, difficile che vi si possa costruire un albergo. Purtroppo. E la sua fine sarà unicamente quella della demolizione. Salvo un miracolo. Intanto il comune potrebbe anche riappropriarsi, pagando, del parco: lì si potrebbe realizzare un nuovo centro natatorio, cosa che manca a Narni. La sua vocazione sportiva pare senza scampo anche per la vicinanza allo stadio di San Girolamo, con quale fare sinergia. Inoltre lì c’è pure un impianto coperto di bocce su terra rimasta di proprietà del Comune.
A presto vi sarà una riunione coi rappresentanti della società che lo possiede, per sentire dalla loro viva voce quelli che sono gli improbabili piani di sviluppo e rilancio. Tempi lunghi, comunque e non è detto che le mura del castello di san Girolamo reggano ancora per molto. Mercuri però insiste sul tempo perso: “L’impianto accusatorio è stato sconfessato nel corso dell’istruttoria dibattimentale e le motivazioni della sentenza ne danno pienamente atto. Le persone coinvolte, se possibile, sono state moralmente risarcite ma le istituzioni e la comunità tutta hanno subito un danno irreparabile. Si riuscirà, e come, a mettere riparo a questo danno patito dal territorio. (m.g.)
Il filmato girato con un drone dal fotografo Marco Santarelli.
Di seguito, comunque la nota del vicesindaco Mercuri:
“I giudici hanno riconosciuto la piena legittimità dell’operazione compiuta nel 2010 dal Comune di Narni che, nel corso di questi lunghi anni e nonostante le travagliate vicende giudiziarie, ne ha sempre rivendicato la bontà.
Il Comune infatti era riuscito, da un lato, ad alienare un bene inutilizzato da anni, incassando una cospicua liquidità destinata al fabbisogno della comunità cittadina, senza dover affrontare direttamente i costi di una onerosa ristrutturazione e, dall’altro, che un soggetto privato, recuperando il complesso, realizzasse un’opera di pregio per il territorio narnese in piena sintonia con gli obiettivi di sviluppo rilanciati dall’amministrazione nell’ambito del PUC 2 del Centro Storico.
L’intervento di recupero del complesso avrebbe inoltre consentito la positiva ricaduta locale, derivante dai lavori di ristrutturazione e dalla successiva messa in esercizio dell’attività, con un apprezzabilissimo incremento di posti di lavoro, così come previsto nel Bando di gara. Le gravissime accuse formulate nei confronti della giunta e dei dirigenti del Comune si sono dimostrate del tutto infondate ma, per ristabilire la verità dei fatti, sono passati purtroppo 10 anni.