E’ stato “celebrato” un Consiglio Comunale apposito sul futuro delle scuole del centro cittadino, ormai avviate ad un’inevitabile irrilevanza rispetto a quelle di Narni Scalo, col rischio grande di chiusura. E’ la mela avvelenata del calo della popolazione (Narni ha perso tremila abitanti in qualche anno) e poi anche delle poche nascite e poi della moda che vede i ragazzi avviati verso lo Scalo dai propri genitori.
Non ci sono ricette, anche se qualche erroruccio è stato fatto in passato da tutti i gruppi. E lo sguardo si appunta sulla scuola di Santa Lucia, elementare, ricostruita in una zona satura e in forte diminuzione di bambini scolari. Centinaia di migliaia di euro, mica poco: prima è stata ripristinata la sicurezza sismica, poi quella energetica. Ottocentomila euro tra hic e hoc, come dichiarato dall’assessore Rubini. “Fondi PNRR destinati a quella scuola, che non potevano essere destinati a null’altro”, ha precisato l’assessore. Sarebbe interessante vedere chi ha votato questi lavori tra maggioranza e minoranza. Ma tutti sapevano che lì ci sarebbero andati pochi bambini ed al Centro pure e che sarebbe stata cosa buona e giusta raggruppare. Tra un paio d’anni la scuola di Santa Lucia alzerà bandiera bianca (parlano i numeri), seguita poi da quella del Centro (parlano ancora i numeri).
Una consigliera ha detto, in maniera molto dettagliata e competente, che l’attrazione delle scuole si fa con un’offerta formativa all’avanguardia. Giusto, giustissimo solo che i bambini mancano fisicamente e non c’è offerta che tenga. Il sindaco Lorenzo Lucarelli è stato costretto a difendere scelte altrui, che vengono da lontano: “Se non avessimo riaperto la scuola a Santa Lucia, i genitori di quella zona avrebbero portato i loro figli a Narni Scalo”. Giusto anche questo però ci sarà lo stesso risultato anche dopo aver speso un sacco di soldi pubblici. Basta andare in comuni del nord, nell’Emilia Felix, per vedere decine di scuole chiuse, sulla scorta del depauperamento demografico che investe tutta l’Italia. Quegli amministratori hanno destinato quei locali ad altre attività o molto prosaicamente se li sono venduti, risparmiando moltissimo e guadagnandoci sopra.
Della proposta formativa ha parlato qualche genitore, su tutti Silvia Ippoliti, ritenendola insufficiente e chiedendo incontri con la direzione didattica e il Comune nelle persone di sindaco e assessore. E Silvia Ippoliti in quell’assemblea è stata l’unica ad aver centrato il problema. Mala tempora currunt