Finalmente s’è deciso a prendere provvedimenti, parziali, purtroppo, per arginare l’inquinamento stratosferico a Narni causa soprattutto del traffico e che ha fatto balzare proprio Narni, anzi, Narni Scalo ai vertici della malaugurata classifica a livello regionale. Alfonso Morelli, l’assessore, ha però spiazzato un po’ tutti, mettendo al primo posto dei provvedimenti di contrasto, la “forestazione” dell’area, come dire che un qualche effetto benefico si potrà avere tra una ventina d’anni, quando gli alberi, che con la solita lungaggine, saranno messi a dimora svilupperanno i propri benefici. Ma comunque, come dire basta la volontà. Nessun drastico piano di intervento contro il traffico che è la sola ed unica causa proprio delle Pm 10, polveri tumorali, in quanto praticamente il cento per cento degli impianti di riscaldamento del centro abitato, è mandato avanti dal metano e quindi con poco o punto emissione in atmosfera. I provvedimento dell’Assessore sembrano una serie di espressioni di buona volontà senza senso, senza alcun effetto, come l’idea che aveva lanciato, quella della “mobilità dolce”, che nessuno ha mai compreso. Ora, appoggiandosi a fantomatiche organizzazioni, Tokyo Club e Azzero Co2, si procederà con un piano di incremento della vegetazione urbana. Successivamente si provvederà a contare i mezzi pesanti che transitano inopportunamente lungo l’abitato, lungo Via tuderte: vent’anni fa Ciro Bertolini, un cittadino intraprendente, li aveva ben contati, sortendo un immediato divieto da parte della Provincia di Terni, all’epoca guidata da Luciano Costantini, divieto che era stato poi lasciato cadere sotto la gestione sindacale di Renato Purgatorio.
Insomma si conteranno i mezzi per poi arrivare a capire che sono troppi e si devono spostare verso il raccordo, un’arteria nata proprio per loro. Comunque per almeno due/tre anni non cambierà nulla e per sortire l’effetto della vegetazione ci vorranno quattro o cinque generazioni. I tumori, intanto…