La Corsa all’Anello nella bufera: dimissioni, litigi tra i vertici, organismi che stanno rischiando la paralisi a soli trenta giorni dall’uscita del Banditore, dall’avvio di un’altra edizione. Tutto parte dalla espressione di parziale sfiducia, si sono astenuti, da parte dei Terzieri verso la direzione dell’Ente Corsa, che nei giorni scorsi aveva presentato il Bilancio consuntivo e di previsione. Una astensione nonostante i conti fossero in attivo di una settantina di migliaia di euro, quasi un record e una buona concordia nell’ambiente, che si appresta a vivere un’edizione da record.
I tre Terzieri, che sono associazioni “indipendenti”, si sono astenuti con la motivazione di un bilancio poco propenso verso di loro, verso le loro criticità, a cominciare dalle stalle ed altre cose. Il Presidente dell’Ente Corsa, Federico Montesi, non ha sentito ragioni e si è giustamente dimesso, seguito da tutti i “segretari”, nove, che a questo punto garantiranno solo l’ordinaria amministrazione durante lo svolgimento della corsa. Insomma, tutto fermo, nonostante gli appelli da parte di qualche “saggio” a far rientrare le dimissioni e rinviare le discussioni al quindici maggio, il giorno dopo della Corsa al Campo de li giochi. Ma sino ad ora niente è rientrato. E si suppone che alla fine, a stretto giro, verrà nominato un commissario, lo prevede lo statuto, per portare avanti la gestione ordinaria. Uno smacco gravissimo per la operatività della struttura, che non sembra avere la forza di sopravvivere dopo lo “spacchettamento” messo in atto dall’ex sindaco Francesco De Rebotti, l’autore della parcellizzazione delle responsabilità, senza nessuna necessità concreta. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Che cosa rischia la Corsa? Un minore vigore ed un incancrenirsi dei rapporti con i vertici, segno di una vera involuzione. Adesso, al momento, la storia è questa: si va alla ricerca di un commissario che traghetti l’Ente per un paio di mesi. Ed un commissario pare ci sia già sulla piazza, nonostante le sue veementi smentite ed è Carlo Capotosti, il vero emblema della festa essendo stato tra coloro che l’hanno fondata nel lontano 1969.