Francesco De Rebotti, l’assessore regionale si era già allertato per le difficoltà della Sangraf, la storica fabbrica chimica di Narni qualche giorno fa: “Devo capire quale è la voglia di andare avanti” aveva dichiarato al termine della riunione tra istituzioni e sindacato. Aveva sentito un vento poco favorevole, perchè lui quella fabbrica la conosce bene, i suoi pregi e i suoi difetti.
Tra qualche giorno si parla di un vertice coi fornitori ma prima ancora, il dieci luglio, la verifica del pagamento degli stipendi ai lavoratori, ormai una sessantina. Sembra poi mancare la materia prima nei piazzali e in queste condizioni sarà ben difficile che l’azienda possa andare avanti in maniera organica. Ovviamente, a Narni sono tutti contenti se ci fossero margini di ripresa e che la società faccia sapere che le difficoltà saranno presto superate. Ora incombe la fermata estiva che sembra uno spettro, con la cassa integrazione alle porte.
C’è una importante possibilità che la Sangraf può giocare: gli ingenti finanziamenti che lo Stato le aveva concesso per diventare caposaldo dell’Umbria della produzione dell’idrogeno, per produrre energia a bassissimo costo. E questo potrebbe essere una delle occasioni per far aumentare l’appetibilità del sito, della Sangraf, che ha capitali cinesi. Senza la Sangraf allora l’Umbria potrebbe rimanere senza la sua hydrogen valley, che tanta importanza potrebbe avere per il tessuto industriale narnese.
Questo è il ventaglio di possibilità che deve valutare Francesco De Rebotti, perché ci possa essere una qualsiasi ripresa di una fabbrica storica, perché la Sangraf torni ad essere dispensatrice di ricchezza.