I due vigili giurati sono gentilissimi ed inflessibili allo stesso momento: “Non si può scendere a livello del fiume. Non ci si può nemmeno bagnare i piedi”. Le Mole di Narni finiscono così la loro stagione balneare, dopo essere diventate un vero cult per i giovani e giovanissimi. E finiscono nel modo più inglorioso dal momento che il problema si sapeva da tempo ed il Comune non aveva fatto nulla per superarlo. Fatto sta che i due vigili giurati danno anche delle indicazioni: “Se proprio volete fare il bagno, potete arrivare a Stifone, due chilometri indietro”. E così si è assistito, in questa domenica caldissima ad un pellegrinare di ragazzi e ragazze con le borse piene di cibo, sino a Stifone, per entrare nelle vecchia centrale idroelettrica comunale, che ha creato una vera piscina in un ambiente senza alcun pericolo se non quello della dimestichezza con l’acqua. Vi sono arrivati a centinaia, scoprendo in verità un’altra parte del fiume Nera, che nonostante la siccità imperante, mantiene un invidiabile livello.
E ora? Come sarà possibile mantenere l’appeal per le Mole? Difficile dire: senza una riapertura in tempi brevissimi verrà ovviamente dimenticata perché la location di Stifone è molto meno accogliente, perchè non va dimenticato che alle Mole ci si va per farci il bagno mica per starci al sole E si dovrà spingere sull’Enel, la proprietaria della centrale perché trovi finalmente una soluzione: una sirena collegata alla sala di comando di Terni magari anticipando di un minuto l’apertura del canale di emergenza, quello che scarica una quantità enorme di acqua. Magari accompagnando anche con la presenza fissa di un bagnino: d’altronde il Comune paga due vigili giurati, può anche pagarne uno che controlli l’invaso.