Chissà, sarà il profumo delle prossime elezioni ma Narni sta diventando un polo di sviluppo sanitario. Comunque sia, vale il proverbio che dice “a caval donato non si guarda in bocca” perché è stato deliberato l’acquisto di una macchina diagnostica che all’Ospedale Micheletti di Narni era richiesta come il pane: una TAC che fa fare un salto di qualità alla diagnostica del polo sempre più specializzato, sempre più integrato in un discorso territoriale. La Usl ha deciso di spenderci oltre mezzo milione di euro deliberandone l’acquisto e mettendo in piedi la gara. L’ultima era stata fornita dalla raccolta fondi da parte dei volontari dell’Anlcc. Sarà una grande opportunità tecnologica che modificherà i tempi di intervento ed anche l’attrazione di pazenti verso Narni. Ma non solo: via all’acquisto di un telecomando digitale per esami di reparto (per 247 mila euro) ed anche il sistema polifunzionale per radiologia digitale diretta (244.000 euro). Gli ultimi due apparati in verità saranno acquistati anche per l’Ospedale di Amelia.
Ma la cosa altrettanto sorprendente è che dopo quasi mezzo secolo di abbandono si rimetteranno le mani su quello che è stato il mattatoio di Narni: una delibera incarica una ditta ligure di avviare le indagini strutturali e geognostiche propedeutiche alla progettazione di quella che dovrà diventare una Casa di Comunità, come quella aperta ad Amelia, ma più grande e completa. La cosa positiva è che la struttura è contigua con l’Ospedale Micheletti di Narni e che insieme formeranno un grande polo sanitario a servizio della comunità. Tra l’altro nella delibera viene chiaramente scritto che sono disponibili ben tre milioni e duecentomila euro che arriveranno da finanziamenti europei.