Nemmeno quest’anno riuscirà ad aprire quella che una volta era la piscina comunale del San Girolamo di Narni: l’impianto natatorio cittadino sembra la copia di quelli visti nella serie televisiva di Chernobyl, abbandonato, coi tubi, che escono fuori dalla vasca, ormai un relitto.
L’assessore ai lavori pubblici Marco Mercuri, la spiega così: “Quella vasca è ormai di una società privata, quella che ha acquistato il san Girolamo e che ha dato il via a tante polemiche. Un anno ci siamo riusciti ad aprirla, a nostro rischio e pericolo. Ora non ce la facciamo più: servirebbero quaranta mila euro per la manutenzione ad una piscina che non è più nostra”. Estate rovente, allora, per i narnesi, che dovranno accontentarsi dell’impianto pubblico di Nera Montoro, che è molto bello ma pure lontano dal centro storico una decina di chilometri, quasi quanto gli impianti ternani. In alternativa gli accaldati narnesi potrebbero pure usufruire delle Mole e della sua “Riviera”, lungo il fiume Nera, frequentatissima soprattutto da giovani e giovanissimi.
Sorprende pure la mancanza di investimenti in impianti sportivi da parte di imprenditori, narnesi e non: insomma non c’è nessun privato che vorrebbe fare una piscina a Narni o a Narni Scalo: “Nessuno s’è fatto avanti” spiegano in comune, c’era un vecchio progetto lungo la Tuderte, ma non è andato in porto e lo stabile non è ancora terminato. Non v’è nemmeno in previsione un intervento del comune, cosa che non si trova in nessun piano di opere pubbliche, condannando Narni ad essere l’unica cittadina senza impianti del tipo, una mancanza che obbliga i narnesi ad andare a Terni per i corsi di nuoto, durante tutto l’anno. Va detto che nemmeno l’opposizione sembra aver a cuore una piscina: da quando ha smesso la consigliera Maria Lanari nessuno s’è speso per costruire un impianto nuovo.
La fine della piscina del San Girolamo è completamente frutto della vicenda castello, che venne acquistato dopo una gara finita sotto gli occhi della magistratura ternana e che sfiorò la Curia di Piazza Duomo. Quella vicenda sta facendo cadere sotto l’effetto del tempo prima la piscina e poi anche il grande castello, trenta anni fa, grande seminario dei frati missionari del Sacro Cuore, che vendettero l’immobile al comune pur di andarsene dalla città.