Le avvisaglie si erano viste nelle feste precedenti. Il trend dell’aumento esponenziale dei turisti si è confermato pure nei primi giorni della Corsa all’Anello. Insomma, c’è stato il botto: nei giorni festivi e prefestivi si è visto quale è la attuale forza della città, quanto vale sul mercato turistico. Tanto, tantissimo, nonostante i denigratori che guardano il pelucchio nell’uovo. Una folla che ha però congestionato ogni buco del Centro Storico. Ristoranti strapieni così come i parcheggi. Sì, le navette, sì, il decentramento degli spazi ma i turisti vogliono venire a Narni, mica girare attraverso la campagna della Conca Ternana a bordo di un bus.
Altro aspetto, la festa si sviluppa, nonostante i pensieri, solo in piazza dei Priori e dintorni. Il resto non proprio deserto ma di sicuro con molta meno gente. Non si vede, tanto per fare un esempio, alcuno sforzo per indirizzare i visitatori al nuovo, bellissimo, museo della Beata Lucia, che è pure gratis. Tra l’altro per i Sotterranei ci sono molte richieste sino a settembre: per i visitatori senza prenotazione sarebbe un valido succedaneo.
Poi i ristoranti: nei giorni di festa non bastano. La metà dei visitatori se ne ritornano alla loro macchina digiuni, dopo aver patito le pene dell’inferno per trovare un parcheggio. Che fare? L’esempio di Mezule nell’aprire il forno anche durante l’anno ad un imprenditore privato potrebbe essere una guida: le taverne, tanto per dire dovrebbero essere aperte durante i weekend, aperte da privati che potrebbero pagare un prezzo ai Terzieri. Ma è solo un’idea: ben vengano altre più importanti, ben vengano privati che dimostrano la voglia di aprire un ristorante. Una politica turistica seria sarebbe quella di mettere in guardia i visitatori del problema che potrebbero incontrare e che senza prenotazioni ci si può solo accampare sulla strada con un pezzo di pizza, come accade adesso.
Poi impedire con un semaforo rosso, all’altezza del Monumento ai caduti, l’accesso al Suffragio quando è pieno per evitare inutili percorsi. Insomma, non proprio come Venezia o come Amsterdam ma il Centro Storico soffre ormai di gigantismo turistico, non ammetterlo significherebbe non capire i problemi.
Di sicuro il Comune si è fatto trovare impreparato: ha ragionato per anni su un incomprensibile collegamento con la Rocca, fatto di sei ascensori e di tanti soldi da spendere, lasciandosi indietro l’ampliamento o, meglio ancora, il quadruplicamento del Parcheggio del Suffragio.
Chissà se ci sarà il tempo per tornare indietro.