Nessuno se la ricordava così bella ed imponente: da secoli era stata chiusa, ridotta con una porticina, a elemento marginale. Sì, certo, si vedeva Porta del Vodano era di una bellezza non indotta, che il progettista delle Mura non aveva lesinato a travertino e fattezze leggiadre. Si intuiva solo, però. E’ capitato che il cantiere del rifacimento delle Mura Castellane sia arrivato quasi in fondo. Oggi, stamattina. E in fondo c’era Porta del Vodano, il punto dove uscivano ed entravano, nel Medioevo e Rinascimento, i contadini della campagna circostante, per recarsi al mercato di Piazza dei Priori.
Come sia, il cantiere della “rimessa in forma” delle Mura Castellane, commissionato dalla Soprintendenza e portato quasi a compimento da un’impresa campana sotto gli ordini di Cosimo, simpatico, esperto, grande lavoratore, si è snodato sotto gli orti, sotto sant’Agostino, per arrivare alla sua conclusione: Porta del Vodano, come detto. Ovviamente, per ora, sarà possibile guardare l’opera d’arte del 1500 soltanto da un lato, quello del “Cocciaro”, ma tra non molto si potrà attraversare per inoltrarsi nel percorso pedonale che, in modo naturale, si è venuto a formare.
Davvero questo lavoro produrrà un grande cambiamento nelle abitudini del Centro Storico; lo svolgersi di oltre un chilometro di percorso pedonale, che si spera sarà attrezzato convenientemente da parte del Comune, aprirà nuovi spazi per passeggiate e ricreazione, per, come si dice, grandi e piccini. Non solo: il cantiere delle Mura Castellane ha inevitabilmente smantellato quella bidonville cresciuta all’interno dell’area degli orti: ora è libera di qualsiasi bandone in lamiera e si sta già tratteggiando il viale d’accesso di quello, lo ha deciso di già il Consiglio Comunale, che sarà il Parco 25 novembre, un ettaro a disposizione della città.
Sogni? Mica tanto! Per poter frequentare il percorso a ridosso delle Mura manca davvero poco. Per il Parco si spera lo stesso.