Sembra proprio il “muro dei cani”, o come va di moda adesso il blocco dei porti, che è la conclusione di una querelle in cui tutti hanno ragione: l’assistenza agli animali randagi, ai cani, dove da una parte c’è sempre la maggiore liberalità degli “acchiappacani” e dall’altra, invece, la rigidità di un bilancio che non può più permetterselo. Insomma Lorella Sepi, la dirigente, ha cantato chiaro ai dirigenti del servizio Veterinario della Asl: “Basta con l’ingresso nel canile di Schifanoia di cani senza il nostro consenso. Vogliamo che gli ingressi siano “validati” da un vigile urbano oppure da un agente di polizia”. Ribatte il Veterinario Antonio Liberati: ” L’operatore innanzitutto verifica se è di proprietà ed in tal caso si cerca di rintracciare il proprietario; se è randagio e reputa la condizione trovata pericolosa per l’animale o per altri contesti, come ad esempio la viabilità, lo porta al canile sanitario, altrimenti rimanda la cattura ad orari di normale attività lavorativa. Quando il cane viene portato al Sanitario il giorno successivo l’operatore regolarizza il tutto con i vigili”. E con una qualche forma polemica aggiunge che il Comune di Narni può tranquillamente mandare un vigile urbano nella notte a contestualizzare l’ingresso nel canile. Chi ha ragione? Entrambi! Per questo non se ne uscirà facilmente.