La truffa era avvenuta ai danni di un giovane ventenne, romano, che a Narni frequentava l’Università per la sicurezza: aveva denunciato ai carabinieri di aver pagato trecento euro in un sito internet per prodotti informatici che non erano stati mai consegnati. Gli accertamenti avviati immediatamente dai carabinieri “albornoziani”, permettevano di appurare che un sessantenne della provincia di Cagliari, come si dice, già noto alle forze dell’ordine per analoghi reati, stava dietro alla truffa. Da lì la denuncia alla Procura della Repubblica di Terni.
Il cagliaritano, che aveva incassato i soldi, creava ad arte società inesistenti aventi sede in varie regioni del Paese e, mediante appositi siti web, pubblicizzava la vendita di consolle per video giochi quali play station e x–box a prezzi estremamente vantaggiosi. Una volta effettuato il pagamento il cagliaritano chiedeva di pazientare accampando scuse quali ritardo nelle consegne a causa del covid-19.
La merce? Non veniva mai consegnata!