Inutile negarlo: una spaccatura tra le due forze della maggioranza che oggi reggono il comune di Narni c’è stata. Una parte dei socialisti aveva avuto la voglia di proseguire da sola le strade che porteranno alle prossime elezioni amministrative. Come dire che la convivenza tra socialisti e ex comunisti non era stata sempre felice. Tutto complicato dalla prossima uscita di scena di Francesco De Rebotti, sindaco amato, milanista convinto, ma che è arrivato al termine del secondo mandato. E De Rebotti è l’ultimo dei “San Liberato boys”, Bigaroni, Proietti, Montagnoli, De Rebotti, quel gruppo di ex comunisti che si erano impossessati del partito. E dell’amministrazione comunale. Come dire che dopo di loro non c’erano altri personaggi carismatici su cui investire. Quello scelto, Lorenzo Lucarelli, è sì bravo ma fa parte di un’altra generazione e trova linfa in ambienti ben diversi da quelli dei suoi predecessori. La frattura tra le due forze del centro sinistra era andata molto in là che anche quelli del centrodestra avevano cominciato a sperarci, facendo il tifo per Marco Mercuri, il vicesindaco attuale. Ma lo stesso Mercuri non ha avuto dubbi: “La mia storia è quella della sinistra e lì rimarrò”.
Però quelli del Pd qualcosa dovevano lasciare sul piatto della trattativa anche perché questa volta i rapporti di forza sembrano un pelino più equilibrati e così il loro candidato Lorenzo Lucarelli dovrà affrontare le primarie di coalizione, per far scegliere ai narnesi il candidato a sindaco: Lucarelli oppure Mercuri. Non una formalità, sia chiaro, ma data la consistenza dei due partiti c’è da pensare che un po’ di margine per la scelta tra i due contendenti c’ ancora. Poco, però!