Una bomba incendiaria ritrovata nella Sala del crimine della sede narnese dell’Università di Perugia. L’allarme è scattato ieri pomeriggio quando un nutrito gruppo di Carabinieri si è affollato nei locali di Piazza Caiola, avevano anche i cani “molecolari” adatti alla ricerca degli esplosivi.
Stamattina comunque l’Università aveva una vita regolare e quindi per i Carabinieri qualsiasi pericolo era stato rimosso.
L’allarme era scattato in seguito alla rivendicazione dell’azione da parte del Gruppo d’azione “Kyriakos Xymitiris”, formazione collocata nella sfera anarchica. Trapela anche la notizia del collegamento tra l’incendio della concessionaria Tesla di Roma con la “bomba” narnese.
LA RIVENDICAZIONE
“Domenica 30 marzo ci siamo introdotti nella facoltà di Scienze dell’Investigazione e della Sicurezza a Narni, in Umbria, ed abbiamo collocato un ordigno incendiario nella stanza Laboratorio scena del crimine. Con quest’azione abbiamo voluto colpire un centro di formazione della futura intelligence dello stato italiano. Stato genocida come ci dimostra la sua cooperazione con lo stato sionista d’ Israele nel massacro del popolo palestinese”.
A commentare ecco Riccardo Augusto Marchetti, segretario regionale della Lega Umbria, che esprime preoccupazione per l’ordigno incendiario .
Riccardo Augusto Marchetti ci mette anche un aspetto personale “Nella facoltà di Scienze per l’investigazione e la sicurezza dell’Università degli Studi di Perugia ho conseguito la mia laurea e e quindi ho frequentato quelle stanze per i tre anni di corso.
Ecco la dichiarazione congiunta del sindaco di Narni Lorenzo Lucarelli e del Rettore dell’Università di Perugia Oliviero:
Il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi Maurizio Oliviero e il Sindaco di Narni Lorenzo Lucarelli hanno diffuso una nota congiunta sul ritrovamento dell’ordigno nei locali universitari di Narni. Di seguito il testo: “Stiamo seguendo attentamente la vicenda da ieri sera in stretto collegamento e collaborazione con le autorità competenti e le forze dell’ordine che sono intervenute tempestivamente e su cui riponiamo la massima fiducia.
Un gesto dimostrativo molto grave e distante dalla storia dell’Università degli Studi di Perugia e dalla tradizione democratica della città di Narni. Confidiamo nel lavoro delle forze dell’ordine nell’individuare i responsabili di questo vile gesto”.
Secondo l’onorevole Raffaele Nevi (Forza Italia) “Il ritrovamento dell’ordigno nella sede di Narni dell’Università è un fatto gravissimo e, sotto certi aspetti, inquietante. Spero che la Procura faccia piena chiarezza su quanto accaduto e che i responsabili vengano assicurati alla giustizia. Questo episodio dimostra che non bisogna mai abbassare la guardia, anzi, è fondamentale dotarsi di strumenti, anche tecnologici, per prevenire atti di terrorismo come questo”.
Si è riunito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. “È stata disposta – si legge in una nota della Prefettura – l’intensificazione delle misure di vigilanza e controllo del plesso universitario in questione.”. È stata chiesta all’Università l’installazione di telecamere interne e al comune di Narni di implementare il numero delle telecamere di video sorveglianza esterna nei luoghi sensibili.
“Da ultimo è stata richiesta una sensibilizzazione anche del personale dell’Università e quello preposto alla vigilanza, al fine di fornire, in caso di situazioni sospette, le opportune segnalazioni alle forze di polizia, nell’ottica della più ampia collaborazione propria dei principi della sicurezza partecipata.