L’avevano preannunciato ed ora gli esponenti di Tutti per Narni, guidati da Gianni Daniele, hanno presentato l’istanza per essere ammessi, quali parte civile al processo che interesserà la vendita contestata del castello di san Girolamo. E lo faranno in sostituzione del Comune di Narni.
“Abbiamo chiesto che il Comune difendesse i propri diritti, i propri interessi – spiega Gianni Daniele, il presidente dell’associazione Tutti per Narni – ma non c’è stato verso che si smuovessero. Va da sé che qualsiasi ritorno si potrà avere per questo tipo di azione, verrà assolutamente versato nelle casse comunali”.
Ma il vicesindaco Marco Mercuri spiega immediatamente il perché della posizione del comune: “Noi abbiamo venduto, ed incassato, ad un valore nettamente superiore a quello di mercato e quindi tutti siamo meno che parte lesa. Nessuno comunque ci toglie l’opportunità di farlo in seguito nello svolgimento del processo”.
Il processo inizierà dopo un lungo rinvio il prossimo venti di febbraio e vedrà alla sbarra sia collaboratori della Curia che dipendenti del Comune di Narni per quella vendita che è sembrata agli inquirenti avvolta da qualche nebbia. Ma il vero danno è comunque quello che la città non ha potuto vedere realizzato un complesso turistico che poteva dare sfogo alle aspirazioni della comunità. Il castello che era stato valutato oltre cinque milioni non aveva avuto acquirenti ed il valore al momento era parso inferiore a quella cifra tanto che l’assegno per il passaggio di proprietà era di poco più di un milione e sette.
Tra l’altro c’è anche il fondato rischio che il processo possa incappare nella scadenza dei termini che per alcuni reati è molto realistica.