Ormai nel Partito Democratico le correnti crescono più fitte che tra i democristiani nei tempi d’oro. E si vedono rese dei conti niente male.
Così, nel mentre il sindaco di Narni Francesco De Rebotti si affanna a proporre a qualsiasi suo conoscente, il nome di Lorenzo Lucarelli perché possa diventare il prossimo candidato a primo cittadino (se poi si siederà su quella poltrona è un’altra cosa: dipenderà tutta da quali alleanze stabilirà coi suoi sodali di adesso), s’avanza in maniera decisa un’altra candidatura, sempre frutto della spezzettatura del Partito Democratico: è quella di Gianni Giombolini, il quale, dopo cinque anni di ritiro dalle scene, ha ripreso la voglia. E siccome prima aveva fatto per cinque anni l’assessore, adesso il desiderio è quello di fare il sindaco. E lui ha un appoggio importante, quello di Tommaso Bori, segretario regionale del partito. Che c’entra, una volta la parola di Bori sarebbe stata accolta come il Vangelo dagli Apostoli, adesso invece può essere tranquillamente sbeffeggiato. Qualcosa comunque avrà contato la contrapposizione tra Tommaso Bori e Francesco De Rebotti: quest’ultimo la poltrona da segretario regionale la voleva. Eccome. Però ha perso e non si esclude, i movimenti sono questi, che perda anche nella scelta del candidato a sindaco.
E De Rebotti? Già! Che farà, rimarrà in politica? I beni informati parlano di una decisione rinviata a dopo le elezioni e da chi le vincerà. Se del caso il sindaco lo facesse Lucarelli, un posto da assessore non glielo leva nessuno, anche per l’esperienza accumulata. Se invece vincesse qualche altro del Pd, forse, riuscirebbe a strappare la presidenza del Consiglio Comunale, carica che aveva ricoperto nella sua gioventù. Quasi sicuramente, comunque, per tirare ancora voti, potrebbe essere il capolista di una lista “fiancheggiatrice”.