Si è conclusa con un evento speciale la nona edizione di Narnimmaginaria.
Con orgoglio e soddisfazione dell’associazione organizzatrice, Sator (presieduta da Roberto Pileri), l’appuntamento di chiusura del calendario eventi, ha visto la presenza di Michael Kenna, conosciuto a livello mondiale come ‘il maestro delle lunghe esposizioni’.
Appassionante, coinvolgente, a tratti esilarante, la presentazione del suo progetto sul fiume Po. Un lavoro durato anni, durante i quali il fotografo ha effettuato suggestivi scatti lungo il corso d’acqua, approcciando al paesaggio come alla narrazione dell’incontro con tante persone diverse.
Curioso come l’elemento umano, seppure assente, sia percepito dall’osservatore dei propri lavori.
«La fotografia – ha raccontato al nutrito pubblico presente al Complesso San Domenico – è come una poesia. Con poche parole si esprime tanto».
Quello che è di maggiore impatto nelle foto di Kenna, non a caso, è l’essenzialità: «Meno cose ci sono nel rettangolo (o quadrato in questo caso), inferiori sono le distrazioni».
Nel suo lavoro dedicato al fiume Po deve essersi sentito a casa. A Narnimmaginaria ha raccontato di essere cresciuto, nella sua Inghilterra, accanto a un fiume, in mezzo alla natura, frequentava spesso il parco. Tuttavia la sua era una città industrializzata e quindi gli capitava di vedere anche le fabbriche.
Sono in molti a voler sapere di più della sua storia e della ‘scuola’ di fotografia. Nella composizione delle sue immagini è tutto estremamente teatrale. Si ha come quella sensazione di immaginare che sta per succedere qualcosa.
«Ogni foto – ha rivelato il fotografo che ha firmato decine e decine di copie del suo libro sul Po a fine serata – è un capitolo della vita. Ho 50 anni di scatti alle spalle e spero di averne altri cinquanta davanti».
A scandire gli scatti, ovviamente, una lunga esposizione. Lunga anche una notte.
Quello che sente nel rapporto tra sé stesso e quello che inquadra oltre l’obiettivo, uno scambio di energia. Romantico definisce il rapporto instaurato col fiume Po.
«Seduto da solo su una sedia mi sono concentrato a percepire e immortalare l’invisibile».
Per Narni, una presenza del livello di Kenna, un vanto. All’evento era presente l’assessore alla Cultura del Comune di Narni Giovanni Rubini che, felice che l’amministrazione abbia offerto ancora una volta il supporto istituzionale al festival della fotografia, ha dato a tutti appuntamento alla prossima edizione di Narnimmaginaria.