Dal primo gennaio 2019 ci sarà un unico Centro a carattere regionale, il Cesvol Umbria, così come previsto dal codice del terzo settore per le Regioni con meno di un milione di abitanti.
L’atto di fusione tra i due centri di servizio per il volontariato che operano in Umbria è stato firmato questa mattina alla presenza del notaio, Mario Biavati.
Si tratta di una buona o di una brutta notizia? Difficile, oggi, rispondere a questo quesito. Infatti rassicurazioni ci sono state eccome. Non cambia nulla – è stato assicurato – né per quel che riguarda la sede, che resta quella di via Montefiorino a Terni , né per quel che concerne il numero delle persone occupate che sono tutte confermate. Queste rassicurazioni ci sono state ma come si fa a stare tranquilli? Tutto potrebbe cambiare nel giro di qualche mese. Quel che si teme è che dalla fusione si passi all’accorpamento in una sede unica per tutta la regione con inevitabile riduzione del personale.
Al momento, comunque è confermata la sede di Terni con gli sportelli di Narni, Amelia e Orvieto. Non è dato sapere, inoltre, dove sarà la sede legale del CESVOL, sarà a Perugia o a Terni?
Giancarlo Billi è il presidente e Lorenzo Gianfelice, il vice.
Per l’Umbria si è giunti alla definizione del nuovo assetto regionale a seguito di un percorso, che ha visto in campo una commissione politico-strategica, composta da rappresentanti dei Cesvol, del Comitato di gestione del fondo speciale per il volontariato dell’Umbria, e della Regione Umbria, in continuità con il percorso di integrazione funzionale dei centri di servizio già avviato nel 2009.
Il Cesvol Umbria dovrà essere in grado di valorizzare le esperienze e le buone pratiche maturate in questi 20 anni di attività dei Cesvol, riposizionandole su un piano regionale ed integrandole con i nuovi “compiti e funzioni” che scaturiscono dalla normativa e che sono socialmente e culturalmente emergenti.
Il nuovo Centro di servizi per il volontariato intende assicurare una logica evolutiva capace di valorizzare quello che è stato fatto fino ad oggi, mantenendo lo stesso rapporto con tutte le 12 zone sociali dell’Umbria.
Il 2019 sarà un anno di transizione, che consentirà al nuovo ente di arrivare con gradualità alla definizione del nuovo assetto regionale, prevedendo forme di collaborazione e di gestione comune dei servizi che saranno realizzate in modo progressivo ed in continuità con le programmazioni degli anni precedenti che, a partire dal 2013, includevano già una parte comune regionale ed una parte autonoma.
SULLA FUSIONE DEI CESVOL DI PERUGIA E TERNI AVEVAMO GIA’ SCRITTO DOMENICA 4 MARZO 2018
https://terninrete.it/Notizie-di-Terni/un-solo-cesvol-in-umbria-454021