“Sono stato additato come quello delle ordinanze, che fa le chiusure, quello che ha dovuto fare scelte difficili, però abbiamo visto cosa succede se questo virus lo lasciamo circolare.Con onestà se io venissi ora in televisione a dirle che sarà un Natale come gli altri, che faremo esattamente tutto quello che abbiamo sempre fatto, direi una cosa non vera, prenderei in giro le persone. Io penso che sarà un Natale naturalmente diverso, un Natale molto più sobrio, sarà un Natale in cui comunque dovremo ridurre al minimo i contatti, le relazioni con le altre persone, dovremo evitare spostamenti che non sono essenziali”.
Lo ha detto questa sera a “Che Tempo Che Fa”, su Rai3, il ministro della salute, Roberto Speranza. Incalzato da Fabio Fazio che gli ha chiesto se saranno possibili gli spostamenti fra regioni, insomma il ricongiungimento famigliare fra parenti lontani, il ministro ha risposto: “per il modello che abbiamo costruito questo può avvenire soltanto se tutte le regioni andassero in zona gialla ma io penso che in questo momento dobbiamo evitare gli spostamenti che non sono indispensabili, proviamo a pianificare le vacanze con il massimo della prudenza perché ancora è lunga ed è dura. In questa fase di resistenza dobbiamo dire alle persone di fare tutto il possibile”.
Quanto alla diffusione del virus il ministro ha sottolineato indubbiamente un rallentamento della crescita ma “i numeri sono ancora imponenti, non sono numeri che possono farci abbassare la guardia, sarebbe un errore grave e non dobbiamo commetterlo. L’unica cosa che funziona sono le misure restrittive, non ci sono alternative. Faremo delle scelte, nei prossimi giorni, sulla base dei dati e delle evidenze scientifiche, con la massima prudenza e per me la linea resta quella della massima cautela”.
Quanto al vaccino ha detto il ministro Speranza saranno privilegiati all’inizio le categorie più esposte come il personale sanitario e le persone più fragili. L’immunità di gregge sarà raggiunta con la persuasione anche se il ministro non ha escluso “in corso d’opera” la obbligatorietà di sottoporsi al vaccino.