Il deputato del Pd Walter Verini, accompagnato dal collega di partito Sandro Corradi, presente il vice segretario regionale dell’Ugl Francesco Petrelli, questa mattina ha visitato il carcere di vocabolo Sabbione dove si sono registrati numerosi casi di violenza.
“A Terni c’è una situazione particolarmente difficile, ha detto, gli episodi che sono accaduti nelle ultime settimane hanno messo a dura prova la capacità di tenuta che è garantita da una straordinaria professionalità degli agenti di polizia penitenziaria, di tutto il personale, della stessa direzione del carcere. Tuttavia bisogna intervenire perché c’è un numero di detenuti superiore alla capienza necessaria in rapporto soprattutto alla mancanza di personale. Ci sono quasi 40/45 addetti alla polizia penitenziaria che mancano. Martedì prossimo alle ore 10 ci sarà la visita, due volte fissata e due volte rinviata, del responsabile del Dipartimento amministrazione Penitenziaria Bernardo Petralia. Questo è un segnale di attenzione dei vertici del dipartimento degli affari penitenziari su una realtà carceraria come questa di Terni così rilevante e ci sarà la possibilità che i sindacati della polizia penitenziaria, il personale, i vertici del carcere, potranno far toccare con mano al vertice del dap i problemi. Già qualche intervento è stato fatto, tra quelli che sono già stati firmati e quelli in corso di esecuzione, comunque arriveremo nei prossimi giorni a circa 25 detenuti in meno. Però secondo noi occorre fare uno sforzo maggiore. Il funzionamento di un carcere, la garanzia che ci sia un organico adeguato, un organico multidisciplinare perché c’è bisogno nell’ordinamento penitenziario italiano anche di figure che mancano come i mediatori culturali, personale sanitario, insomma c’è bisogno di un’attenzione a tutto tondo. Quando un detenuto viene trattato come deve essere trattato, una volta che c’è il fine pena quel detenuto può essere inserito in un percorso prima di rieducazione poi di reinserimento. Un detenuto che in carcere ha avuto un trattamento umano, non degradante, percorsi di formazione, percorsi di lavoro e percorsi di reinserimento, non torna a delinquere. Quindi investire nella situazione delle carceri che non è solo investire in umanità, non è solo investire nella professionalità del corpo degli agenti di polizia penitenziaria, ma è anche investire nella sicurezza dei cittadini perché le recidive, quando uno è educato e si reinserisce, si abbattono, non si torna a delinquere. Il fatto che anche Terni sia stato caricato di presenze da altre carceri che scoppiano è perché qui, comunque, pur in mezzo alle criticità che abbiamo detto, viene considerato un carcere dove la gestione è molto qualificata, molto affidabile e questo il merito va a chi ci lavora naturalmente. Quindi pur nella criticità va detto che si tratta di un istituto di pena che in qualche modo è all’altezza della situazione, ma perché continui ad essere all’altezza c’è bisogno di riequilibrare il rapporto tra organico e popolazione detenuta”
“Il problema Terni parte da lontano, ha aggiunto il vice segretario regionale dell’Ugl Francesco Petrelli, ma non è solo Terni è anche Perugia, da quando il provveditorato Umbria è stato accordato con quello della Toscana. Il decongestionamento purtroppo degli istituti quello che riguarda tutta l’italia però è inapplicabile che un carcere come Sollicciano, parliamo di una città metropolitana come Firenze, debba comunque ricadere tutto su Terni e Perugia. Terni purtroppo è ancora più appesantita dal fatto che ci sono troppi circuiti. Questa sarebbe una casa circondariale quindi con pene non superiori a 5 anni, però nel tempo si è quasi adattata a carcere di massima sicurezza. La qualità e la professionalità di tutti gli operatori, a tutti i livelli, hanno permesso di andare avanti, ma siamo in un momento che purtroppo è un punto di non ritorno. Bisognerà bloccare gli ingressi e poi in un documento che consegneremo come sindacati al dottor Petralia chiederemo l’avvicendamento della dottoressa Angela Venezia che è la responsabile della gestione trasferimenti dei detenuti al provveditorato Umbra-Toscana. Terni ha bisogno di essere preservata e tutelata, sia la popolazione detenuta sia il personale che vi lavora.”