Sono stanchi, stanchissimi, gli abitanti di Nera Montoro della grande puzza che inonda il loro centro abitato lungo l’Ortana e che si spande sino a Taizzano, lungo le Gole del Nera ed oltre.
E hanno messo in campo una protesta eclatante, riempiendo nella notte di striscioni tutta la zona, striscioni che inneggiano alla fine della loro pazienza. Ma anche alla mancanza di risposte da parte delle istituzioni, a cominciare dal Comune di Narni, dove sembra si siano dimenticati di loro.
L’assessore all’ambiente Giovanni Rubini pare interessato ad altri avvenimenti e sin qui è stato insufficiente non riuscendo a portare la direzione della fabbrica all’adempimento di un protocollo che faccia rientrare quella puzza infermale. Ma una solerzia non si è vista, dicono a Nera Montoro, nemmeno da parte di altri enti di controllo, della Provincia, dell’Arpa.
Gli abitanti, che hanno dato vita ad un comitato, sono anche preoccupati perché indiscrezioni parlano di altra società interessata all’area di Nera Montoro per impiantarci una lavorazione, si dice, un po’ problematica, anche se tutto sarà da verificare. E comunque vogliono evitare che quello stabilimento, che ha ospitato una grande azienda, diventi il ricettacolo di iniziative che possono diventare pericolose per l’ambiente e la vita normale dei cittadini.
Per quel che riguarda il trattamento dei rifiuti organici, la cui lavorazione sembra causa della puzza, c’era stato negli anni una situazione analoga; la ferma decisione degli abitanti fece sì che si apportarono modifiche al ciclo di lavorazione e tutto ritornò nell’alveo naturale di una fabbrica.
Adesso però non è più così. Ma questo è anche l’esempio palese del perché poi i cittadini non vogliono davanti alla porta di casa lavorazioni potenzialmente complicate, che una volta installate, vengono dimenticate dagli organi di controllo: “Tutti sembrano fare orecchie da mercanti” dicono gli abitanti di Nera Montoro, che si sentono davvero presi in giro. Nei primi giorni della recrudescenza delle puzze, l’amministrazione comunale, a cominciare dall’assessorato all’ambiente, prese con un certo fastidio le proteste dei cittadini, non considerandole così impellenti e magari frutto di qualche rompiscatole, arrivando con sufficienza alla fonte del problema. Ma ora i tempi sono scaduti e la protesta imperversa.
A tutto questo fa pendant l’idea, mai abbandonata, della costruzione del grande parco giochi, di Leolandia, per dire: “Ma scherziamo? Come potrà essere costruito una simile infrastruttura in un ambiente così degradato? Si parla di turismo senza poi dare seguito”.