Anche la beffa. Per la famiglia di David Raggi, infatti, si profila un iter molto difficile per ottenere un risarcimento da parte dello Stato, giacché l’assassino, Amine Aassoul non è assolutamente aggredibile sotto il profilo economico.
In fretta e furia , lo scorso 7 luglio, il Parlamento ha approvato una legge, la numero 122 , senza ascoltare le parti offese e interessate, che istituisce un fondo per le vittime di reati intenzionali violenti.
Sembrerebbe una vittoria, ciò che le famiglie chiedevano, compresa quella di David Raggi.
Così, purtroppo, non è. Lo spiega, in questa intervista, l’avvocato Massimo Proietti che assiste la famiglia del giovane ternano ucciso il 12 marzo del 2015 in Piazza dell’Olmo.
“Questa legge aggira il problema – afferma l’avvocato Proietti – in quanto prevede dei limiti di accesso , primo fra tutti quello del reddito; quindi – aggiunge il legale – la vittima che, al momento dell’aggressione che ha provocato morte, aveva un reddito superiore agli 11 mila 500 euro non può accedere al fondo; quindi la famiglia di David Raggi , il quale guadagnava 13 mila 500 euro l’anno, non può accedere al fondo stabilito nella legge 122″.
Precisa l’avvocato Proietti:” continua l’azione per la responsabilità dello Stato, dei ministeri dell’interno e della giustiza, e dovrà essere la magistratura ad accertare tali responsabilità ma quella parte della richiesta che era l’indennità conseguente alla creazione del fondo verrebbe meno per la mancanza di questo presupposto essenziale”.