Confartigianato torna sulla vicenda delle nomine degli enti partecipati dalla regione. Nomine che ignorano quasi completamente il ternano e tutta l’Umbria meridionale.
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Nominando i consigli di amministrazione degli enti partecipati la giunta regionale “sta escludendo in modo deliberato tutte le professionalità provenienti dall’Umbria meridionale – sostiene la Confartigianato di Terni.
Non era mai avvenuta una “conventio ad excludendum” così palese e mortificante per i territori dell’Umbria meridionale e questo è ancora più intollerabile se si considera che in campagna elettorale di fronte agli elettori il tema della pari dignità dei territori dell’Umbria è stato presentato – sostiene ancora Confartigianato – come promessa essenziale di una nuova fase della politica regionale.
Abbiamo direttamente richiesto un intervento ai sindaci dei comuni maggiori della provincia di Terni e a tutti i consiglieri regionali rappresentanti dell’Umbria meridionale.
Nessuna risposta è pervenuta dai sindaci di Terni, Orvieto, Narni e Amelia, né dai consiglieri che governano attualmente la nostra regione ed eletti nel territorio ternano.
E’ mortificante il silenzio assordante delle istituzioni e dei rappresentanti del territorio ternano della maggioranza che governa la regione. Un silenzio che solleva grandi preoccupazioni per i futuri epiloghi delle molte questioni vitali per l’Umbria meridionale che questa amministrazione regionale è chiamata a governare (poli ospedalieri, discariche e inceneritori, area di crisi complessa Terni-Narni, cessione dell’AST, polo universitario ternano-narnese, sviluppo turistico dei comprensori ternano orvietano e narnese-amerino, progetto Leolandia, ecc.).
LE PROMESSE ELETTORALI
“Restano ancora reperibili – è la conclusione di Confartigianato – gli slogan elettorali con i quali questi politici sono stati eletti (ricordiamo bene i manifesti con scritto “chi può difendere Terni?”, “Prima di tutto Terni” etc..) e che una volta eletti hanno del tutto accantonato.”