È stato il ricordo di uno degli attori più amati, Bud Spencer, ad inaugurare il Terni Pop Film Fest – Festival del Cinema Popolare.
“Non potevamo non cominciare con lui – hanno spiegato i direttori artistici Simone Isola e Antonio Valerio Spera – visto che i suoi film hanno segnato quattro generazioni”.
I figli di Carlo Pedersoli, Giuseppe e Diamante e il nipote Alessandro Pedersoli, hanno raccontato non solo alcuni episodi curiosi della carriera del grande attore napoletano, ma anche e soprattutto il lato umano di “Papà e nonno Bud”.
“Per noi è quasi come non se ne fosse mai andato – ha spiegato Giuseppe Pedersoli – abbiamo riscontrato, anche aprendo una pagina Facebook in suo ricordo, come la gente da tutto il mondo lo senta come uno di famiglia. Lui diceva sempre di non essere un attore, dopo molti anni ho capito il senso di quella frase. Lui sul set non interpretava nessun personaggio, era esattamente come era nella vita. Lui non voleva fare l’attore, poi si è creata una grande alchimia con Terence Hill e come per magia è nato tutto all’improvviso. Nel ’67 Giuseppe Colizzi, che ha sempre ammirato mio padre come sportivo, per il suo film cercava un uomo grande, particolarmente prestante e che avesse dimestichezza con l’acqua per salvare il personaggio che poi è stato affidato a Terence Hill. Per altro, anche il ruolo di Terence fu una coincidenza, l’attore che doveva interpretare il suo ruolo la sera pima si era infortunato dopo un litigio con la fidanzata e solo allora è subentato a Terence. È stato proprio da quel film che è nata la coppia che ha segnato intere generazioni. Ma, soprattutto, è nata una profonda amicizia”.
“Nostro padre usciva dallo schermo – ha aggiunto Diamante Pedersoli – con la sua simpatia, la sua passione, aveva sempre un sorriso per tutti”.
“Mi sono abituato a vedere mio nonno come Bud Spencer soltanto negli ultimi anni – ha affermato Alessandro Pedersoli – perché nei film c’era quasi quella stessa quotidianità che vedevo ogni giorno. Poi ho iniziato a capire perché fosse così amato nel mondo e la risposta l’ho trovata nella sua autenticità. Anche quando viaggiava in aeroporto si fermava sempre a parlare con le persone che lo chiamavano, diceva che in fondo il suo successo dipendeva da loro”.
Giuseppe Pedersoli ha poi annunciato che la vita di Bud Spencer diventerà presto un film, al momento si sta lavorando alla sceneggiatura che ne ripercorrerà la vita prima del debutto nel mondo dello spettacolo.
Alla famiglia Pedersoli è stato consegnato dall’apprezzata artista ternana Lauretta Barcaroli, chiamata a realizzare originali opere con cui premiare i vari artisti invitati al Festival, un premio alla carriera del grande Bud Spencer. Altra opera di Lauretta Barcaroli per il giovane attore Marco D’Amore, divenuto popolare grazie al personaggio di Ciro nella serie Tv GOMORRA, che la direzione artistica ha scelto per il conferimento del “Bud Spencer – Next Generation” perché, si legge nella motivazione, “nel suo giovane percorso artistico, Marco D’Amore ha evidenziato talento e passione per il proprio lavoro. Virtù che ha trasferito nei suoi personaggi, sì popolari ma mai banali, che non offrono consolazione al pubblico ma pongono domande e riflessioni profonde. Il nostro premio riconosce inoltre in lui un sincero e autentico bisogno di rinnovarsi attraverso nuovi ed originali progetti”.
L’attore non ha potuto ritirare il Premio di persona a causa di impegni lavorativi, ma ha mandato un video-messaggio di ringraziamento.