L’avvocato del Foro di Terni, Massimo Proietti, è impegnato in un processo di rilevanza internazionale e venerdì 14 giugno a Roma, in Cassazione rappresenterà, come parte civile, la madre di Daniela Bani, Giuseppina Ghilardi.
La donna, all’epoca della tragedia 30enne, è stata uccisa il 22 settembre del 2014 con 37 coltellate a Palazzolo sull’Oglio (Brescia) dal marito tunisino Mootaz Chaanbi. Per quel brutale omicidio l’uomo è stato condannato in primo grado a 30 anni di reclusione, pena confermata in appello.
Nel frattempo, però aveva fatto perdere le sue tracce riuscendo a scappare nel suo Paese dove, dopo 4 anni e mezzo di latitanza, nel febbraio scorso, in seguito anche a pressioni del ministro dell’interno italiano, è stato rintracciato e arrestato. Attualmente è detenuto in un carcere a Tunisi, in attesa proprio della sentenza della Cassazione, cui si è appellato.
Non ci sono accordi sull’estradizione fra Tunisia e Italia però i due Stati possono avanzare richiesta affinché il condannato in via definitiva sconti la pena.
Come detto l’avvocato Proietti rappresenterà la madre della vittima.
In qualità di coordinatore del Lazio dell’associazione famigliari vittime reati violenti (UNAVI) l’avvocato Proietti ha organizzato anche un sit in che si svolgerà sempre la mattina di venerdì 14 giugno in Piazza Cavour a Roma, difronte la sede della Corte di Cassazione, al quale parteciperanno i famigliari e gli amici di Daniela Bani e rappresentanti dell’associazione.