Rovi, come i rovi che si trovano in campagna. I carabinieri di Terni hanno denominato così l’operazione che ha permesso di stroncare un canale di spaccio a Terni con rifornimento a Roma, a Tor Bella Monaca.
Rovi, come quelli che si trovano in strada di Palmetta dove uno degli arrestati nascondeva la sostanza stupefacente. E tutto è cominciato con il sequestro di 3 chili e mezzo di marijuana nascosta dentro un sacco. Da questo momento in poi, dopo aver installato sul posto telecamere, i carabinieri hanno avviato un’articolata attività di indagine che ha portato all’individuazione di 7 italiani, più o meno noti alle forze di polizia, per 6 dei quali sono scattate misure cautelari mentre uno è stato indagato per un solo evento. Due persone sono finite in carcere, una donna che gestiva la rete dei pusher locali e il fornitore romano mentre una terza è finita ai domiciliari , con braccialetto elettronico, per motivi di salute. Domiciliari anche per gli altri 3 arrestati. Hanno un’età compresa fra i 36 e i 45 anni.
Le misure cautelative sono state eseguite questa mattina, a Terni e a Roma e hanno visto impegnati 40 militari dei comandi di Terni e Roma.
Il giro di spaccio era almeno di mezzo chilo di cocaina al mese. I numerosi servizi di osservazione e pedinamento, unitamente alle attività di natura tecnica di intercettazione telefonica e ambientale (anche a mezzo di trojan installati sui cellulari) , hanno dato modo ai militari del nucleo investigativo, con il coordinamento della Procura di Terni, di ricostruire numerosi episodi di acquisto, trasporto e detenzione di stupefacenti, nonché le cessioni, in almeno 66 casi.
Sono stati sequestrati 1kg. di cocaina, 3 chili e mezzo di marijuana e 100 grammi di hashish. Agli indagati sono stati sequestrati anche beni e contanti, frutto dell’attività criminosa, per circa 60 mila euro.
Alla conferenza stampa hanno preso parte il Procuratore della Repubblica di Terni Andrea Claudiani il PM titolare delle indagini, Giorgio Panucci oltre il comandante provinciale dell’Arma Antonio De Rosa, il tenente colonnello Giancarlo Caporaso e il maggiore Marco Ruffini.