Non si placa la polemica politica sul bando per l’emergenza abitativa e gli alloggi popolari.
In altra pagina del giornale c’è la presa di posizione dell’assessore ai Lavori Pubblici del comune di Terni Giovanni Maggi
Hanno risposto all’assessore le opposizioni di sinistra a Palazzo Spada e l’assessore regionale Enrico Melasecche.
Secondo i gruppi consiliari a palazzo Spada del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e di Innovare per Terni “L’approccio approssimativo della giunta Bandecchi al bando sull’emergenza abitativa è motivo di profonda preoccupazione. Ancora più inaccettabili sono i tentativi dell’assessore Maggi di scaricare la colpa sugli uffici. Non sorprende, considerando che questa amministrazione è stata abile nello sbandierare le proprie azioni filantropiche verso i singoli soggetti, ma nei fatti mostra una completa incapacità nell’elaborare politiche in grado di supportare chi vive in condizioni di difficoltà estrema.
Il bando emanato dal Comune di Terni – sostengono ancora i tre gruppi di opposizione di sinistra – è chiaramente carente ed è stato formulato in modo che poteva trarre in errore, considerato che richiedeva ai potenziali partecipanti di essere in linea con i requisiti dell’art. 29 già alla data di pubblicazione dell’avviso, ignorando le condizioni di estremo disagio abitativo cui è rivolto. Tale mancanza di considerazione non solo trascura le disposizioni normative vigenti, ma annulla anche la possibilità di deroga ai requisiti richiesti per le assegnazioni ordinarie, come stabilito dall’art. 34 della legge regionale.
Le regole sostenute dal centrodestra rischiano di creare problemi a chi ha pagato i suoi debiti con la giustizia e ora ha diritto a ritirarsi su. Ma il Comune avrebbe potuto inserire criteri più ampi e inclusivi anche per altre categorie di disagio perché è la stessa legge regionale a permetterlo, invece si mostra totalmente indifferente verso la gente che sta male.
Esprimiamo la nostra delusione nei confronti dell’amministrazione comunale di Terni che ha scelto di non riconoscere l’errore e di non assumersi le proprie responsabilità, preferendo scaricare la colpa sugli uffici. Situazioni di questo genere sono indicative di un’inefficienza amministrativa che non può essere tollerata. Chiediamo che vengano immediatamente adottati i correttivi necessari per garantire una corretta applicazione della normativa vigente e per assicurare che le assegnazioni per emergenza abitativa siano effettuate nel rispetto delle disposizioni regionali.”
“Quanto accaduto a Terni da cinque mesi a questa parte nei rapporti con la Regione riguardo all’edilizia residenziale sociale gestita dall’ATER obbliga a riflettere”. È quanto afferma l’assessore regionale alle Politiche della casa, Enrico Melasecche, in merito alle dichiarazioni dell’assessore comunale di Terni Giovanni Maggi.
“L’assessore Maggi – sostiene Melasecche – non riesce a distinguere la polemica politica dal mio dovere istituzionale to di rispondere ad una interrogazione del consigliere regionale Thomas De Luca. Non ho fatto ‘esternazioni’ ma ho letto la risposta predisposta dagli uffici dopo una istruttoria congiunta con l’Ufficio legislativo del Consiglio Regionale. Non ho quindi espresso una opinione personale, pur condividendo il contenuto di quel documento, ma un parere legale che mi è stato fornito e che ho consegnato all’interrogante. Distinguere i rapporti istituzionali dai confronti politici costituisce l’abc di un pubblico amministratore”.
“La nuova Giunta comunale di Terni insediata a maggio – afferma Melasecche – aveva fra i primi problemi da affrontare proprio alcuni casi di emergenza abitativa, che però ha rinviato di mese in mese nel presupposto di farli rientrare nel bando ordinario in corso di predisposizione e solo dopo essere stata obbligata dalle critiche si è decisa a predisporre un bando apposita. La legge consente ai Comuni, in questi casi di emergenza, di derogare dai vincoli normativi delle assegnazioni ordinarie ma l’assessore Maggi ha deciso invece di non utilizzare il potere che la legge gli conferisce escludendo quindi dall’assegnazione una famiglia di cinque persone, moglie, marito e tre figli, con due invalidità ma con un pregresso di una condanna penale di molti anni prima già scontata. Scelta politica della giunta, consentita ma inopportuna, tant’è che da settimane ormai il problema è emerso sui giornali e lo stesso Maggi ha deciso di correre ai ripari per rimediare all’errore attribuendone la responsabilità ai suoi uffici, caduta di stile, soprattutto per un ex dipendente della Provincia.”
“Quanto ai presunti ritardi di un anno della Regione nella predisposizione del bando ordinario, rispetto al quale in modo sconveniente Maggi continua a ripetere accuse inappropriate – aggiunge l’assessore Melasecche – ricordo che ho volutamente portato in Consiglio regionale un emendamento ad hoc alla legge proprio per rimanere entro il 30 settembre, termine puntualmente rispettato.”
Dopo aver dato del “simpatico” all’assessore Maggi, Melasecche invita lo stesso Maggi “alla massima serenità perché la sindrome dell’accerchiamento costituisce in politica una sorta di patologia, che porta ad esacerbare i rapporti istituzionali con decisioni del tipo di quella che ha portato a strafare nel comminare da parte del Comune multe salate ai poveretti assegnatari degli alloggi ATER nella convinzione di farle pagare all’ATER, ente proprietario ma obbligato alla sola straordinaria amministrazione, mentre il taglio dell’erba delle aree verdi costituisce ordinaria manutenzione”.