La dottoressa Beatrice Tiri, infettivologa e borsista presso la struttura di Stewardship Antimicrobica dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni coordinata dal dottor Stefano Cappanera, si è aggiudicata il primo premio nell’ambito del concorso promosso da Pfizer in infettivologia per medici specializzandi e specialisti in malattie infettive, microbiologia e virologia, chirurgia generale e toracica, medicina interna e anestesia e rianimazione di età inferiore ai 45 anni con un elaborato che spiega l’attuazione del programma di Antimicrobial Stewardship nelle unità di terapia Intensiva.
“La presentazione dell’elaborato – spiega la dottoressa Beatrice Tiri – è riferito soltanto ad una parte di attività del programma di Antimicrobial Stewardship del Santa Maria di Terni ed ha riscosso notevole interesse e curiosità in quanto la lotta all’antibiotico resistenza e la necessità di migliorare l’appropriatezza della terapia antibiotica, obiettivi dei programmi di Antimicrobial Stewardship, rappresentano due temi attualissimi anche alla luce dell’allarme lanciato dall’OMS e del Piano nazionale di contrasto dell’antibiotico resistenza (PNCAR) voluto dal Ministero della Salute. In questo ambito l’Azienda ospedaliera di Terni è all’avanguardia: infatti, il programma di sorveglianza e gestione antimicrobica messo in campo dal 2016 e coordinato all’ospedale di Terni dal dottor Stefano Cappanera, in meno di due anni aveva già raggiunto e superato di gran lunga gli obiettivi fissati dal Ministero per il 2020.
Al 31 dicembre 2018 a Terni si registrava infatti una riduzione del consumo di tutti gli antibiotici dell’8% in tutta l’azienda (contro un obiettivo nazionale fissato nel 5%) e una riduzione del 15.7% dei fluorochinoloni (contro l’obiettivo ministeriale fissato al 10%); l’aumento del consumo del gel idroalcolico per il lavaggio delle mani del 402,4% ed un risparmio economico riferito solo al consumo degli antibiotici di circa 400.000 euro. “Ma addirittura migliori – spiega la dottoressa Tiri – sono i risultati nelle Unità di Terapia Intensiva, dove l’attuazione del nostro modello di Antimicrobial Stewardship con giro-visita quotidiano ha determinato una riduzione del consumo pari al 24.5% di tutti gli antibiotici e al 48% dei fluorochinoloni“.