All’Ospedale Santa Maria di Terni l’approccio multidisciplinare è risultato essere ancora una volta la carta vincente nella gestione di un delicato caso clinico di elevata complessità medica e chirurgica.
In particolare si rafforza e perfeziona la collaborazione tra la Struttura Complessa di neurochirurgia diretta dal dottor Carlo Conti, la Struttura complessa di otorinolaringoiatria diretta dal dottor Santino Rizzo e l’endocrinologia con il responsabile ad interim il professor Gaetano Vaudo, nella gestione di gravi e rare patologie come quelle della regione diencefalo-ipofisaria.
È il caso di una giovane donna di 22 anni alla 37esima settimana di gestazione, giunta in Pronto Soccorso con intensa cefalea e gravi disturbi visivi. La ragazza è stata sottoposta ad esami diagnostici di approfondimento con evidenza di un voluminoso tumore della ghiandola ipofisaria che provocava una compressione dei nervi ottici. Il team ha proceduto pertanto ad espletamento del parto in urgenza tramite taglio cesareo.
Questa prima parte della gestione clinica ha visto impegnati i ginecologi con a capo il dottor Leonardo Borrello, gli anestesisti dedicati alla parto-analgesia nella persona del dottor Giuseppe De Masi, nonché la dottoressa Eugenia Sacco, neuroendocrinologa che ne ha diretto, a supporto dell’operato degli specialisti coinvolti, la complessa e fondamentale gestione endocrinologica del caso, impostando le indispensabili terapie ormonali sostitutive che hanno consentito alla paziente di affrontare al meglio tutto il percorso diagnostico-terapeutico.
A seguire la paziente è stata trasferita presso la degenza di neurochirurgia per essere sottoposta dopo solo 48 ore dal parto ad intervento di asportazione della lesione ipofisaria per via endoscopica transnasale.
L’intervento è stato eseguito dal neurochirurgo dottor Alessandro Ciampini, che negli anni si è specializzato nel trattamento delle patologie ipofisarie e dal dottor Antonio Giunta, con il quale collabora ormai da anni, integrando le proprie specialità nel trattamento di queste patologie.
La paziente è stata dimessa dopo pochi giorni in ottime condizioni cliniche ed ha potuto far ritorno nella propria abitazione insieme al suo piccolo.