Il Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare rappresenta oggi un modello integrato di condivisione di procedure definito Hybrid-Thinking, un gioco di squadra innovativo che consente un approccio multidisciplinare nella gestione di pazienti con patologie altamente complesse. Questo nuovo modello gestionale si è espresso nei giorni scorsi presso l’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni dove un paziente di anni 81 veniva ricoverato per un dolore toracico causato da un voluminoso aneurisma coinvolgente tutti i tratti dell’aorta (ascendente, arco, toracica, addominale). Il paziente, trattato in urgenza dieci anni prima per una dissezione aortica, aveva presentato negli anni un’evoluzione negativa della patologia, fino a sviluppare un aneurisma di oltre 9 centimetri.
Come già in atto da tempo, la gestione del percorso diagnostico-terapeutico non è stata affidata a un singolo specialista, ma a quello che oggi viene denominato l’Aortic-Team, una squadra di professionisti composta da cardiochirurghi, chirurghi vascolari, cardio-anestesisti e radiologi interventisti, che insieme affronta in tutte le fasi (pre-ricovero, planning, ricovero, intervento, post-operatorio, riabilitazione) del percorso di questo paziente.
A validare questa nuova concezione, il luogo dove è stato eseguito il complesso intervento: la sala ibrida, una camera operatoria “high tech” che non rappresenta solo la sede dello svolgimento della procedura chirurgica/endovascolare, ma l’evoluzione dell’indicazione e del trattamento delle patologie cardio-vascolari e il frutto delle considerazioni collegiali dell’Aortic Team.
Il paziente, con l’assistenza dei cardioanestesisti, è stato sottoposto ad un complesso intervento che ha previsto una prima fase di chirurgia aperta di trapianto dei vasi del collo (cardiochirurghi e chirurghi vascolari) e una seconda fase di esclusione endovascolare dell’aneurisma (chirurghi vascolari e radiologi interventisti). Il paziente è stato gestito nel post-operatorio presso la terapia intensiva cardiochirurgica (diretta dal dottor Fabrizio Ferilli) e dopo stabilizzazione delle criticità nel reparto di chirurgia vascolare diretto dal dottor Raimondo Micheli. Il paziente è in buone condizioni generali, con autonomia di tutte le principali funzioni. A ulteriore conferma di questa visione la Direzione Aziendale ha definito una struttura, affidata al dottor Paolo Ottavi, di raccordo tra le varie specialistiche per la definizione dei percorsi diagnostico-terapeutici del Dipartimento Cardio-Toraco-Vascolare.
“L’approccio multidisciplinare messo in campo in occasione di questo intervento – spiega la Direzione dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria – è sintomo di un alto livello di competenza e professionalità. Per questo ringraziamo tutto il personale coinvolto per la disponibilità e per l’approccio multidisciplinare.
Il ringraziamento dell’Azienda Ospedaliera va in particolare al dottor Raimondo Micheli, direttore facente funzione della Chirurgia Vascolare, al dottor Valentino Borghetti, direttore ff di Cardiochirurgia, al dottor Giovanni Passalacqua, direttore di Radiologia, al dottor Fabrizio Ferilli, direttore di Cardioanestesia; ai cardiochirurghi dottor Dante Dionisi e dottor Francesco Migliano; ai chirurghi vascolari dottor Ioannis Delis, dottor Francesco Grasselli, dottoressa Maria Concetta Gugliotta, dottor Antonio Luparelli; ai radiologi interventisti dottoressa Benedetta Enrico; ai cardioanestesisti dottoressa Giulia Catanzani, dottoressa Roberta Lucaroni e dottoressa Nicoletta Nicolai; ai perfusionisti, infermieri di sala operatoria ibrida del reparto di terapia intensiva post-operatoria cardiochirurgica, agli infermieri del reparto di chirurgia vascolare, a infermieri e tecnici della radiologia interventistica e agli operatori socio-sanitari della struttura.