La pandemia ha creato e continua a creare momenti di tensione, sofferenza, carico di lavoro e limitazioni. L’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni è stata da subito consapevole di come questo rappresenti un elemento inevitabile di stress per le persone malate e i loro familiari, oltre a un fattore di rischio per la sicurezza del personale. Il Santa Maria ha dunque risposto alla sfida predisponendo una strategia rivolta ad accogliere e assistere anche queste problematiche, attraverso il servizio di Psicologia ospedaliera, diretto dal professor David Lazzari, presidente dell’Ordine Nazionale degli Psicologi. Il tutto attraverso una serie di iniziative e di programmi di intervento ulteriori rispetto a quelli ordinari, rivolti a tutte le persone malate del Santa Maria.
Fin dai primi mesi dell’emergenza è stato attivato un servizio di assistenza psicologica telefonica proattiva, attraverso il quale sono stati contattati più di 600 persone malate Covid positive ricoverate presso le Malattie Infettive, la Rianimazione e i reparti Covid, in grado di sostenere un colloquio telefonico e oltre 300 famiglie dei pazienti ricoverati in Terapia Intensiva.
Mesi di lavoro umanamente molto intensi, professionalmente complessi e stressanti, che hanno messo a dura prova tutto il personale interno all’Azienda che, pur avendo risposto con grande sensibilità e senso del dovere, ha accumulato stanchezza, dolore, stress, esponendosi al rischio di sviluppare sindromi clinicamente importanti come la compassion fatigue, il disturbo post traumatico da stress, per i quali è stato predisposto uno specifico programma, inserito nell’Addendum al Documento di valutazione dei rischi.
Insieme a interventi di counseling psicologico individuale e di gruppo per il personale che ne ha fatto richiesta, fin dall’inizio dell’emergenza è stato predisposto un articolato programma di formazione per il personale, in base al quale sono state già svolte 13 edizioni del corso “Gestione dello Stress Acuto in Emergenza e prevenzione dei Disturbi Post Traumatici da Stress”, sei edizioni del corso “BenEssere in ospedale: incontri di promozione del benessere lavorativo e rilassamento guidato”, sei edizioni del corso “La gestione dello stress in situazioni critiche” e due edizioni del corso “Prevenire i conflitti e gli atti di violenza verso gli operatori sanitari”, che rappresentano esempi di progettualità sinergica tra diverse realtà aziendali, quali il centro di formazione, il servizio di Psicologia, il servizio di Prevenzione e Protezione, la Struttura Semplice Dipartimentale Gestione Rischio Clinico, il SITRO, l’ufficio Affari legali, rivolti ad un numero complessivo di 260 partecipanti.
“Nei corsi – spiega il dottor Stefano Bartoli, dirigente del servizio di Psicologia, per il quale è responsabile dell’empowerment del personale e coordinatore del gruppo di lavoro aziendale per lo stress lavoro correlato e gli atti di violenza a danno degli operatori – abbiamo sviluppato una metodologia di formazione molto pratica, in cui i partecipanti vengono coinvolti in laboratori esperienziali, simulazioni realistiche delle situazioni più complesse da gestire e, per due settimane, sono accompagnati in un percorso innovativo di formazione sul campo, per far sperimentare loro situazioni di stress emotivo autentico, di disorientamento cognitivo, che li aiuti a tradurre le conoscenze ricevute in apprendimento pratico”.
Da settembre prenderanno avvio tre nuove tipologie di corsi: “La gestione della leadership e delle dinamiche di gruppo” e “La relazione con il paziente e la comunicazione delle cattive notizie”, rivolti al personale dirigente e ai coordinatori infermieristici e i “Laboratori di team building per stimolare le abilità di lavoro in team” destinati a tutto il personale. Corsi progettati sempre sulla base delle esigenze emerse in questi mesi, che hanno reso evidente quanto sia delicato, complesso e importante il lavoro di squadra e gravoso confrontarsi e comunicare alle famiglie i purtroppo numerosi eventi dolorosi che questa pandemia ha generato.
“L’emergenza Covid – aggiunge il professor Lazzari – purtroppo è ancora in corso e anche in questa fase è forte l’impegno nell’assistenza psicologica delle persone malate ex Covid positivi in riabilitazione presso l’UGCA, o seguiti nel progetto per i pazienti long-Covid in cui la sintomatologia dovuta al virus non si esaurisce con il ritorno alla negatività. La cura della salute fisica e psicologica tanto delle persone malate, quanto del personale che opera nel nostro ospedale è uno dei cardini delle azioni condivise dal servizio di Psicologia con l’Azienda Ospedaliera”.