L’equipe di chirurgia digestiva di Terni guidata dal dottor Amilcare Parisi ha eseguito con successo un complesso intervento di rimozione radicale di un tumore dello stomacocon una procedura innovativa: “Navigation surgery”. Attraverso una telecamera robotica e la guida di immagini prodotte grazie ad un particolare tracciante fluorescente, è stato possibile individuare e rimuovere con la massima precisione il cancro gastrico e tutti i linfonodi. In tal modo, spiega una nota del Santa Maria, viene garantita la minima invasività e la massima radicalitàdel trattamento chirurgico.
Si tratta di una procedura chirurgica ad alta tecnologia che viene considerata rivoluzionaria e che e annuncia l’inizio di una nuova era della chirurgia oncologica. Al momento in Italia può essere effettuata solo a Terni e nell’ambito di uno specifico protocollo di ricerca sperimentaleche vede la collaborazione dei due maggiori centri oncologici cinesi, il Peking University & Cancer Center di Pechino e il Fujian University. Pochissimi altri centri al mondo hanno sviluppato ricerche simili in questo ambito.
All’ospedale di Terni sono stati già effettuati due interventi con questa tecnica innovativae altri sono già programmati.
“Il protocollo sperimentale adottato– spiega il dottor Amilcare Parisi, direttore della struttura di Chirurgia digestiva e d’urgenza e del Dipartimento di emergenza-accettazione dell’Azienda ospedaliera di Terni – comporta l’esecuzione, il giorno prima dell’intervento, di una gastroscopia durante la quale viene iniettato intorno al tumore un colorante speciale capace di emettere una visione fluorescente. Abbiamo dato il tempo al colorante di diffondersi lungo il sistema linfatico e dopo circa 24 ore abbiamo effettuato l’intervento chirurgico con tecnica robotica mininvasiva, attraverso quattro piccole incisioni da 8 millimetri. La telecamera di cui è dotato il nostro sistema robotico Da Vinci Xi è in grado di passare dalla normale visione alla visione a fluorescenza, rendendo visualizzabili immagini nello spettro del vicino infrarosso, normalmente non visibili all’occhio umano. Questa integrazione di immaginici ha permesso di individuare la rete del sistema di drenaggio dall’area tumorale e le stazioni linfonodali con una precisione straordinaria. L’intervento si è quindi svolto sulla guida del tracciante fluorescente andando a rimuovere tutte le aree in cui risultava la sua diffusione, anche quelle che non sarebbero state individuate nel corso di una normale dissezione chirurgica. Grazie al sistema robotico e allo strumentario microchirurgico utilizzato, abbiamo aggiunto alla radicalità di questa procedura una minima invasività che ha garantito una rapida ripresa post-operatoria del paziente”.