Sono venuti a Terni per truffare e se ne sono tornati a Napoli con una denuncia. Si tratta di padre e figlio di 68 e 43 anni napoletani appena usciti di prigione, che hanno tentato vari raggiri di anziani ternani ma non ci sono riusciti. Tutto è iniziato con una segnalazione al 113 per un tentativo di raggiro ai danni di una signora di 87 anni di Terni, con la tecnica del finto incidente causato da un familiare in cui ci sono persone ferite coinvolte. L’anziana, dopo aver ricevuto la telefonata con la richiesta di 9.000 euro per “tirare fuori dai guai il parente”, aveva preparato una busta con tutto l’oro che aveva trovato in casa ma mentre stava uscendo sul pianerottolo per consegnarla ad uno dei due truffatori che stava salendo le scale, si è sentita male ed ha suonato alla vicina per chiedere aiuto. II truffatore, vedendo la scena, ha pensato di essere stato scoperto ed è fuggito. Così pattuglie della Squadra Volante e della Squadra Mobile si sono messe a perlustrare il territorio cercando con attenzione auto e passeggeri fin quando alla Sala Operativa è stato segnalato un altro tentativo di truffa ad anziani a Gabelletta. Anche in questo caso il raggiro non è andato a buon fine perché la persona al telefono ha detto alla donna, una 85enne, che era stato il marito ad aver avuto un incidente mentre questi era morto da anni, allora il truffatore si è corretto dicendo che si trattava del nipote ma l’anziana, a questo punto, ha riattaccato avvisando i familiari che poi hanno chiamato il 113. Ben sapendo, gli investigatori, che questi criminali non abbandonano il luogo prescelto per il reato di quel giorno prima di aver incassato, hanno continuato a perlustrare la zona fino all’arrivo di altre segnalazioni da via del Tordo: un anziano non aveva aperto la porta mentre un altro, al quale avevano chiesto 6.000 euro, aveva talmente insistito al telefono che voleva parlare con la figlia “vittima di incidente”, che alla fine il truffatore aveva riattaccato infine una signora a cui avevano detto che era stato coinvolto in un incidente il marito, anche in questo caso morto da anni. Finalmente, in via del Germano, una pattuglia della Squadra Mobile ha notato una station wagon ferma con a bordo due uomini ben vestiti. Alla richiesta di cosa stessero facendo, i due hanno tranquillamente risposto che si stavano riposando e di essere in città per vendere orologi. Da un primo controllo al cellulare di uno dei due, però, gli agenti hanno notato che su Google Maps era stata impostata la ricerca di via del Tordo. Dal successivo controllo in banca dati sono emersi per entrambi numerosi precedenti penali per truffe e truffe ad anziani. I due comunicavano tramite un altro cellulare con un terzo uomo che da Napoli dava loro indicazioni sugli appartamenti da raggiungere per andare a ritirare i soldi o i gioielli. Le indagini tecniche – spiegano dalla questura – hanno permesso di appurare che tutte le telefonate fatte agli anziani ternani provenivano da Napoli, mentre gli accertamenti relativi al percorso effettuato dai due dal loro arrivo a Terni fino al fermo, erano corrispondenti agli indirizzi delle persone contattate.
Ulteriori accertamenti hanno evidenziato la responsabilità della coppia anche in altre truffe ad anziani commesse a Terni il 26 settembre e il 9 ottobre. Padre e figlio sono stati, quindi, denunciati, per truffa ad anziani aggravata, continuata e in concorso. Per loro, anche il divieto di ritorno nel Comune di Terni per tre anni disposto dal Questore Antonino Messineo.
Intanto le indagini proseguono per accertare se i due sono autori di altri reati commessi in zona e per identificare gli altri membri della banda.