Non sono le vecchie circoscrizioni ma gli somigliano molto. Sono i “Municipi di decentramento” quelli che dovrebbero ripristinare una corretta rappresentanza dei territori (che oggi manca, visto che soltanto in un caso questa rappresentanza è assicurata) e dovrebbero essere il collante fra i cittadini e l’amministrazione comunale.
La proposta è del Partito Democratico di Terni e riguarda le antiche municipalità declassate a frazioni quando Terni è stata elevata a rango di provincia: Cesi, Collescipoli, Collestatte, Papigno, Piediluco e Torre Orsina.
A illustrare la proposta, questa mattina, sono stati Jonathan Monti e Giulia Piccioni.
I Municipi sarebbero a costo zero. Gli eletti , infatti, sarebbero volontari. Le sedi sarebbero quelle già di proprietà del Comune. Le elezioni si terrebbero in contemporanea con quelle del sindaco del 2023 con il sistema elettorale dei comuni con pari popolazione, ovvero presidente eletto direttamente, 7 consiglieri alla maggioranza, 3 all’opposizione per i Municipi fino a 3 mila abitanti; 8 consiglieri alla maggioranza, 4 all’opposizione nei municipi fra i 3 mila e i 10 mila abitanti.
Nelle località sopra citate si è assistito in questo anni a un graduale abbandono che ha provocato un consistente spopolamento.
Questa nuova situazione ha messo in difficoltà la tenuta delle poche attività economiche rimaste sui territori.
Secondo il PD in questi territori manca “la capacità di erogare servizi, siano essi amministrativi o delle più basilari manutenzioni ordinarie”.
“Noi crediamo che istituire questi Municipi – afferma Jonathan Monti – significherebbe per tutti i partiti metterci la faccia.” Con i loro rappresentanti sul territorio che fungerebbero da stimolo all’amministrazione comunale e farebbero luce sui problemi che affliggono quei territori.