Perugia ha reso omaggio a Paolo Rossi all’interno dello stadio Curi. Una cerimonia privata, alla quale però non sono mancati gli applausi e i cori dei tifosi. Molti quelli che hanno atteso l’arrivo del feretro a Pian di Massiano con bandiere e uno striscione: “Ciao Pablito Rossi. Curva Nord”.
Poi la cerimonia in campo. Ad accompagnare il feretro, la famiglia con la moglie, la giornalista perugina Federica Cappelletti.
“Paolo ha sempre amato Perugia, ha detto, grazie per l’amore che è tornato indietro, sono orgogliosa”.
A nome della città, ha portato il saluto il sindaco Andrea Romizi.
“È stato un esempio – ha sottolineato – ha scritto pagine importanti della memoria di Perugia”.
Il presidente del Perugia Massimiliano Santopadre ha assicurato “massima apertura nel poter fare qualcosa per ricordarlo”.
Fra le proposte emerse in questi giorni, l’intitolazione a Paolo Rossi del settore giovanile. Di giovani ha parlato proprio il cappellano del Grifo, padre Mauro Angelini, ricordando l’umanità di Rossi quando “di nascosto andava a trovare i bimbi malati all’ospedale. Ora gioca nelle praterie celesti – ha aggiunto – non solo con Scirea e D’Attoma, ma anche con quei bambini malati di leucemia”.
Pablito, campione del mondo nel 1982 e giocatore del Perugia nella stagione 1979-‘ 80, è stato salutato anche da un ex Grifone che ha rappresentato le vecchie glorie biancorosse, Franco Vannini.
Al termine della cerimonia il feretro di Paolo Rossi è stato portato al cimitero di Perugia per la cremazione.