“Chi lavora per strada è delegittimato, non ha assistenza legale connessa alla sua attività, né mezzi e strumenti necessari”.
Così il segretario del Sindacato Autonomo Polizia di Terni Luca Paolucci che questa mattina, insieme ad una nutrita rappresentanza locale, ha preso parte alla manifestazione nazionale “Basta aggressioni agli uomini in divisa”, svoltasi in Piazza del Popolo a Roma. Un’iniziativa molto partecipata che ha visto la presenza della Polizia Penitenziaria, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco.
“Da mesi il Sap chiede un tavolo di confronto con i vertici politici. C’era stata una promessa circa sei mesi dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per discutere di queste problematiche, ma anche di protocolli operativi, quasi si avesse paura di mettere nero su bianco le modalità di intervento nel caso di un ubriaco, di una persona malata di mente. Così noi agiamo nell’ambito del codice penale, ma sempre sotto gravi rischi penali.”
Paolucci ricorda che le forze dell’ordine registrano un’aggressione ogni 3 ore, per un totale di quasi 8 aggressioni al giorno, praticamente più di 235 al mese.
“Sono numeri allarmantissimi, una cosa fuori controllo e in questo ambito abbiamo ritenuto di fare questa manifestazione, alla quale sono intervenuti vari esponenti politici. Dal nostro punto di vista la situazione è arrivata a saturazione e chi risente di certe dinamiche è il cittadino. Per anni non sono stati fatti concorsi e nell’arco di 4/5, massimo 10 anni, ci sarà un 30% in meno di personale. Non c’è la volontà politica di risolvere la soluzione. E non è un discorso economico. Chi opera in strada prende 3.60 euro netti di indennità. Chi glielo fa fare? Solo l’attaccamento enorme alla divisa, alle istituzioni, al dovete. Altri scopi non ce ne sono. Tutte le persone che oggi sono in questa piazza si ritengono fortunate perché svolgono un lavoro che è la loro passione. Finché ci sarà la passione ci saranno le forze dell’ordine.”
Ma a Terni la situazione com’è?
“È una situazione che non definirei fuori controllo per l’impegno che tutti i singoli dipendenti danno e sempre a loro rischio. Ad esempio se intervengo su una persona che dà in escandescenza debbo necessariamente avere la forza di contrappormi e ristabilire una situazione che magari può essere pericolosa non solo per noi operatori, ma anche per le persone vicine in quel momento. Se dovessi intervenire nella zona della movida in questa situazione dovrei necessariamente mettere a rischio la mia sicurezza e la mia famiglia, perché le conseguenze di quello che chiamano un intervento legittimo sfociano in ambito penale. Basta una querela e mi trovo a dover pagare un avvocato, poi le cause, quindi metto in difficoltà non solo me, ma anche la mia famiglia. È una situazione assurda che si protrae da tempo solo in Italia mentre in tutta Europa non è così.”
Il segretario del Sindacato Autonomo Polizia di Terni ricorda il caso di un “Vaff…” ad un poliziotto, dato davanti a tutti, ritenuto un reato di lieve entità e per questo sanzionato amministrativamente.
“Così si assiste ad una delegittimazione delle forze dell’ordine e la prossima volta anche altre persone si sentiranno autorizzate a mandarti a “fan…” Come si fa a permettere che un poliziotto sia vilipeso davanti a tutti o aggredito e queste persone vengono immediatamente scarcerate, immediatamente liberate, immediatamente assolte. Questa è una situazione non più tollerabile.”
Torniamo a Terni. Il problema droga negli ultimi tempi si è fatto drammatico.
“È una situazione controllata, ma una grande mano ce la deve dare la società perché i nostri mezzi, sia numericamente sia di dotazioni, sono molto tirati. Ci sono anche casi in cui il personale ha ferie arretrate e numerose ore di straordinario. La situazione attuale, conclude Paolucci, potrebbe evolvere positivamente con la consapevolezza delle persone. Comunque possiamo ritenerci fortunati perché abbiamo una magistratura forte, abbiamo dei pubblici ministeri attenti e preparati. Viviamo un momento storico in cui la comunità ha risposte immediate grazie anche alle tante operazioni che abbiamo portato a termine.”