“Nella giornata di ieri abbiamo preso visione di un parere del 9 marzo 2021 in cui il Ministero della Salute si esprime rispetto al mantenimento di due aziende ospedaliere in Umbria. Il dispositivo è inequivocabile: l’istanza per la permanenza è già stata soddisfatta sulla base dell’istruttoria conseguente alla delibera della giunta regionale 212 del 2016, la quale prevedeva appunto due aziende ospedaliere, una a Terni e una a Perugia”.
Lo dichiarano Fabio Paparelli, consigliere regionale e Francesco Filipponi, consigliere comunale a Terni, del Partito Democratico.
“La permanenza delle due aziende non è dunque in discussione – aggiunge Paparelli – e ciò si deve al buon lavoro fatto nel 2016. Stupisce come l’allora sottosegretario al ministero della Salute e oggi assessore regionale Coletto, non conoscesse quanto già chiarito a suo tempo e ribadito di recente. Con un’intervista di qualche giorno fa, lo stesso Coletto ha continuato a confermare, che preferirebbe una azienda ospedaliera unica arrivando a smentire anche lo stesso sindaco Latini. Ciò conferma la bontà delle nostre prese di posizione rispetto a chi intende penalizzare la sanità del territorio e il Santa Maria di Terni.
Il fatto che per l’assessore venuto dal Veneto, l’azienda unica fosse qualcosa di più rispetto ad un’opzione auspicabile, già si poteva desumere da un’attenta lettura delle linee guida relative al piano sanitario regionale, che non escludono affatto questa prospettiva. A questo punto il parere del Ministero rende giustizia e verità ad una vicenda molto dibattuta lasciando forse l’amaro in bocca alla Giunta regionale e al Partito della Lega”.
“Terni – aggiunge ancora Paparelli – – continua ad avere la necessità di un ottimo livello di servizi sanitari, a ciò non si arriva affatto, facendo venire meno le due aziende ospedaliere. In tutto ciò non ha aiutato l’ambiguità del sindaco di Terni che ha saputo replicare solo chiamando in causa a suo dire le strumentalizzazioni della minoranza. Un buon sindaco avrebbe invece preso le difese della sua città, anche se le motivazioni lo avrebbero portato ad un
contrasto con quanto auspicato dall’assessore Coletto e, evidentemente, dal suo partito”.