L’Associazione PapignoPesche rende nota la risposta del Comune di Terni in merito alla mancanza d’acqua nel borgo. Fontanelle e fontanili sono cronicamente asciutti – denuncia l’associazione – e non esistono neppure bocchette antincendio e prese che garantiscono flussi d’acqua ingenti e continuativi in caso di emergenza. Ma il Comune, nella sua risposta, dichiara la sua non competenza in materia.
“Solo per amore di chiarezza e trasparenza, spiega la presidente dell’Associazione PapignoPesche Maria Cristina Garofalo, rendiamo noto che, a seguito di una ulteriore richiesta scritta di incontro all’Assessore ai Lavori Pubblici, Ambiente e Decoro Urbano, Verde Pubblico, è giunta la risposta da parte del funzionario preposto. Risultando quantomeno “anomalo” che scrivendo ad un Assessore per un appuntamento risponda un dipendente… riportiamo le liquidatorie, laconiche e testuali parole –per altro prevedibili- con cui viene archiviata la vicenda acqua fluviale e sicurezza antincendio della popolazione di Papigno, riducendo il tutto ad un atto puramente burocratico e formale. Ma anche su questo ci sarebbe da ridire avendo fornito documenti di cui non c’è traccia di valutazione nella risposta.
“l’acquedotto di adduzione di acqua fluviale non risulterebbe nello stato di consistenza patrimoniale del Comune di Terni, essendo origianato da una derivazione di captazione di altri soggetti. Si potrà contattare la Regione per conoscere il soggetto obbligato per la concessione.”
Da questa sintetica e sibillina sentenza, che suona come un lavarsene le mani –mai termine fu più appropriato, trattando di acqua- si evince che il tutto pilatescamente passa ad altro Ente, aggiunge la presidente, che chissà quando e se, darà seguito alla cosa. Nel frattempo l’estate e la siccità che da anni la caratterizza, avanza a passi da gigante e a parte gli orti, c’è da pregare che non si sviluppi alcun incendio sennò, nel rispetto delle competenze istituzionali e del disinteresse dei politici in carica, possiamo pure finire arrostiti o provare a spegnerlo con l’acqua potabile che poi verrà, come già accaduto, addebitata agli abitanti. E dire che si richiedeva solo un po’ di attenzione, ascolto e disponibilità a trovare una soluzione ad un problema di cittadini – conclude Maria Cristina Garofalo – che salgono all’attenzione dei politici solo in tempi elettorali.”