“A Terni, a poche settimane dall’insediamento del Consiglio Comunale che doveva rappresentare il cambiamento nella guida dell’amministrazione, impersonato da soggetti di presunta specchiata correttezza, moralità, capacità operativa e impegno disinteressato a favore dei cittadini e del bene comune, si scopre che numerosi consiglieri e neo assessori, non solo non sono al di sopra dei sospetti, ma hanno anche dichiarato il falso in un atto pubblico, incappando così in un illecito che comporta conseguenze di carattere penale”. Così commenta la vicenda dei presunti consiglieri comunali morosi il segretario provinciale del PSI di Terni Rossano Pastura che si chiede “con quale coraggio queste persone possono continuare a sedersi sui banchi della maggiore istituzione cittadina, senza provare un briciolo di vergogna nei confronti dei tanti cittadini che, in buona fede, gli hanno attribuito la propria fiducia affidandogli la guida della città”.
La Federazione provinciale e comunale di Terni del Psi, poi, sottolinea “il silenzio assordante dei rappresentanti regionali e nazionali dei partiti che compongono la maggioranza nonché degli degli interessati, che interpretiamo come un gesto altrettanto irrispettoso nei confronti dell’istituzione e dei cittadini, nascondendo le proprie responsabilità. Ad eccezione del consigliere Simonetti – dichiarano i socialisti di Terni – che ha ammesso la propria negligenza, nessuno si è fino a oggi palesato. Al consigliere Simonetti del Movimento 5 Stelle, a cui diamo atto di aver reso pubblica la propria situazione, che in effetti potrebbe sembrare davvero irrisoria vista l’entità del debito, chiediamo comunque di tener fede a quanto dal suo movimento preteso nei confronti degli altri e di dimettersi dalla carica di consigliere comunale”.
“Certo che se poi dovessimo dar credito alle assurde dichiarazioni dell’assessore Enrico Melasecche – conclude Rossano Pastura – che, anziché ammettere la mediocrità generale della compagine amministrativa di cui fa parte accusa la minoranza di fare ostruzionismo solo perché chiede il rispetto delle norme e dei regolamenti, la vicenda da assurda rischia di diventare comica”.