Sul dibattito che si sta sviluppando all’interno del Partito Democratico di Terni, in vista della elezione del nuovo segretario comunale, dopo il senatore Leonardo Grimani, interviene Andrea Agnetti, membro della segreteria comunale del partito.
Ritrovare la necessaria unità, insieme a un nuovo e rigenerato rapporto con gli alleati sono gli elementi -secondo Agnetti – sui quali puntare per provare a sconfiggere il populismo delle destre.
L’INTERVENTO DI ANDRE AGNETTI
L’elezione del nuovo segretario del PD di Terni è un’ottima occasione per rigenerare il nostro partito locale. Spero che nei prossimi giorni e mesi possa nascere un confronto sereno con obiettivi unitari da parte di tutti. E’ importante andare oltre la logica della rottamazione che negli ultimi anni ha prodotto soprattutto macerie all’interno del nostro partito nazionale. Aprire una nuova fase nel PD significa ricostruire uno spazio politico che non sia balcanizzato da insane divisioni come nel recente passato. Riscoprire insieme lo spirito fondativo del PD che tante energie socio-culturali e civiche aveva animato. Si avverte l’esigenza di andare oltre una strana concezione di vocazione maggioritaria che nella realtà si è tradotta in una vocazione solitaria, facendo del PD un partito isolato e senza più alleati. Se di vocazione maggioritaria dobbiamo parlare, questa va declinata in una visione di un PD fulcro e baricentro di una coalizione più ampia di soggetti e forze di centro-sinistra che riesca davvero a sintetizzare, guidare e rappresentare le sfumature interne dei mondi progressisti italiani e cittadini.
Ricostruire veramente una coalizione significa ripartire da un confronto critico, vero e serrato se necessario, che segni una discontinuità con gli approcci di alcune politiche e relazioni avanzate dal PD negli ultimi anni, partendo dalle idee e dai progetti per tornare ad operare sintesi, ed essere, di nuovo, punti di riferimento di un blocco sociale ampio che oggi appare deluso, disorientato, sgretolato e frammentato, momentaneamente quasi invisibile.
L’attuale fase storica ci impone un ripensamento dell’azione politica cercando di rigenerare, con i nostri potenziali alleati, una nuova stagione di progresso e sviluppo dello stato sociale nelle sue articolazioni e complessità, proponendo una offerta vera e valida di protezione e giustizia sociale che sia una solida alternativa alle sirene dello stato securitario e populista tanto sbandierato dalle destre. E’ importante avere appreso che il Commissariamento del PD locale oltre ad essere un errore politico non aveva in se alcuna legittimità statutaria. Il commissariamento sarebbe stata l’ennesima auto-castrazione e sterilizzazione del partito e mi dispiace anche che qualcuno lo abbia proposto. Proprio per questo auspico una elezione di un nuovo segretario comunale pienamente in carica e legittimato dal voto degli organismi dirigenti. A fianco al segretario è ormai imprescindibile sviluppare una segreteria politica di ampia sintesi, composta di una dozzina di persone accompagnate da rispettivi dipartimenti tematici cosi da coinvolgere e motivare tutto il corpo del partito su temi fondamentali come il riequilibrio territoriale nella nostra regione, il rapporto industria e ambiente, ricostruire un orizzionte universitario per una diversificazione dell’economia locale, continuare a sviluppare proposte sul turismo e la cultura. E’necessario elaborare insieme le nuove trasformazioni sociali, costruire proposte politiche valide, ma soprattutto riuscire a recuperare nuove relazioni con la città, i corpi intermedi e i cittadini. Abbiamo una opportunità, tornare a rigenerare il nostro partito e vista la fase storica attuale non credo che ci si possa permettere ulteriori errori.