Amarezza ,rammarico. Amarezza per come sono andate le cose e rammarico per le opere lasciate incompiute.
Francesco Filipponi, capogruppo del PD a Palazzo Spada, è deluso, non nasconde un velo di tristezza anche se cerca di trovare qualche cosa di positivo in fondo al tunnel. Intanto si appresta a celebrare un matrimonio, proprio in quella sala del consiglio comunale dove , fino a poche ore prima si è provato ad approvare il dissesto finanziario dell’Ente, inutilmente, per mancanza del numero legale.
“Quante difficoltà ha dovuto affrontare questa amministrazione, nonostante questo son arrivati anche dei risultati importanti come la firma del protocollo di area di crisi industriale complessa; penso all’Agenda Urbana; penso alle legge regionale sui rimborsi dei canoni idrici per lo sfruttamento della acque della Cascata delle Marmore che sono stati investiti per il decoro urbano e poi penso anche a tutte le opere pubbliche che erano previste in questo ultimo anno di consiliatura e che stanno venendo a compimento: penso al ponte sul raccordo Terni-Orte; al completamento della Maratta-Gabelletta; allo sblocco della vicenda di via Urbinati; alla prossima apertura del cantiere della Fontana di Piazza Tacito, previsto per la Primavera-Estate 2018; penso all’inizio dei lavori per il Teatro Verdi. Risultati giunti a maturazione e ce ne sarebbero stati degli altri se questa consiliatura fosse arrivata alla scadenza naturale. Così non è stato, per questo c’è rammarico, soprattutto per la dichiarazione di dissesto.”
Ma ora è inutile piangersi addosso, compito della politica è guardare avanti.
“Inizia una nuova stagione – afferma Filipponi – faccio un augurio al PD, che fino ad oggi è stato forza di maggioranza in questa città, quello di ricomporre un quadro di governo facendo tesoro degli errori ma anche delle esperienze positive che ci sono state in questi anni. Ricominciando a verificare ulteriori, possibili convergenze sui problemi e sulle prospettive future di questa città con le forze che storicamente hanno accompagnato il PD in queste esperienze amministrative, penso ai socialisti, alle Liste Civiche, a Liberi e Uguali, per poi aprirsi anche alla società civile”.
“Il dibattito interno al partito – ha aggiunto Filipponi – non ha aiutato come non hanno aiutato le divisioni interne al partito che c’erano al momento del congresso e che non sono state superate. Dovremo fare in modo che questa frattura venga immediatamente ricomposta e dovremo ricomporre un quadro credibile di lavoro per offrire alla città una nuova proposta di governo, seria e responsabile.”
Sulle divisioni interne al partito Filipponi ha poi aggiunto di augurarsi che “non vi siano scissioni, abbiamo le sedi opportune per discutere”.
La fine anticipata della esperienza della giunta Di Girolamo, ha concluso Filipponi “per noi rappresenta una sconfitta dolorosa, ma da qui si deve ripartire”.