I
pendolari umbri bocciano la proposta dell’assessore ai Trasporti Giuseppe Chianella di introdurre la fascia Isee per avere sconti sulla Carta Tutto Treno.Almeno alle condizioni poste dalla regione.
“Si ribadisce – è scritto in una dettagliata nota del comitato dei pendolari – che chi ha un reddito basso non può, come da proposta della Regione, pagare quanto paga oggi o avere uno sconto irrisorio di 50€/annui, peraltro a fronte di aumenti fino 265€ per gli altri pendolari (oltre ai 400€ già pagati per la CTT e al costo dell’abbonamento regionale).A queste condizioni rifiutiamo l’introduzione delle fasce ISEE, non solo perché nessuna altra Regione lo ha introdotto per la CTT, ma perché in questo modo non si stanno agevolando i pendolari svantaggiati: si sta solo riducendo il contributo complessivo della Regione, scaricando una quota maggiore di costi sui pendolari.
Se equità ci deve essere è giusto che la fascia di reddito bassa paghi molto meno di quanto versa oggi, che per la fascia intermedia non vari il costo, e che quella/quelle più alte paghino un prezzo maggiore, ma tenendo sempre presente quanto sia incredibilmente più basso il costo sostenuto dai cittadini delle altre Regioni per le loro Carte Tuttotreno, che danno accesso ad un numero molto maggiore di treni”.
LE PROPOSTE DEL COMITATO
“Riteniamo l’introduzione dell’ISEE (nel quadro dell’accordo CTT tra Regione e Trenitalia) condivisibile ma solo ed esclusivamente con l’obiettivo di agevolare in misura maggiore i pendolari più svantaggiati e non per penalizzare ulteriormente tutti gli altri pendolari, più di quanto le condizioni economiche e di qualità del trasporto già non facciano.Perciò si chiede alla Regione Umbria, in particolare all’Assessore ai Trasporti, di riconsiderare la proposta sull’ISEE e in ogni caso di avere garanzie in merito al servizio stesso (quindi a vantaggio di tutti gli umbri) e in merito al livello di costi sostenuto dalla Regione rispetto alla qualità del servizio:
1. la Regione dovrebbe almeno riuscire a far considerare l’effettivo chilometraggio percorso per le tratte in questione, perché non è equo che alcuni cittadini italiani (e rispettivamente le Regioni) paghino in base ai chilometri percorsi e altri debbano pagare di più, nonostante i continui disagi, ritardi e disservizi
2. il servizio corrispondente alla CTT (anche rispetto alle altre Regioni) deve essere adeguato al costo che la Regione sostiene, sia sotto il profilo qualitativo (es. materiale rotabile,ritardi, etc) che sotto il profilo quantitativo (coppie di treni Intercity e/o Frecciabianca a disposizione per l’Umbria)
3. il costo che la Regione e i pendolari complessivamente sostengono per le Carte Tuttotreno allo stato attuale va ridimensionato sulla base dello scarso numero di treni Intercity e Freccebianche, della qualità del materiale rotabile (in particolare degli Intercity) e dei continui ritardi e disagi sulla linea direttissima a causa del transito di treni per l’Alta Velocità”.
“In assenza delle garanzie richieste sopra, i pendolari – conclude la nota – rifiuteranno qualsiasi aumento del costo a loro carico e chiederanno pertanto alla Regione di introdurre un numero adeguato di treni regionali nelle fasce orarie in cui l’assenza di servizio regionale obbliga i lavoratori ad usufruire dei servizi Intercity e Frecciabianca, sulla base delle esigenze della domanda, per assicurare il maggiore e migliore adattamento possibile dei ritmi lavorativi alla vita familiare già reso precario dal pendolarismo”.