Il consiglio comunale ha approvato la proposta di modifica del contratto di servizio con Farmacia Terni e una revisione dei corrispettivi annui partendo da cifre irrisorie. Tutto ciò al fine di portare in salvo l’azienda che versa in condizioni difficili.
“Si tratta di una proposta di modifica che riguarda la durata e la rimodulazione dei corrispettivi annui a fronte di un corrispettivo finale rimasto comunque invariato. La rimodulazione è seguita dopo un accertamento accurato e profondo, operato dal nuovo amministratore unico Federico Ricci che ha verificato come il quadro economico non corrispondesse al reale, evidenziando enormi difficoltà nella corresponsione dei canoni al comune. I corrispettivi richiesti originariamente ha detto nel suo intervento il sindaco Leonardo Latini – andrebbero ad incidere profondamente sul bilancio dell’azienda e questo potrebbe procurare perdite nel bilancio 2019. L’amministrazione ha ritenuto di non mettere a rischio un patrimonio importante, anche dal punto di vista lavorativo, come FarmaciaTerni, anche a fronte di non avere al momento la disponibilità di entrate che avrebbero fatto comodo al Comune. Abbiamo preferito salvaguardare un’azienda – ha detto il sindaco – che è patrimonio del Comune e della città, anche in un’ottica di valorizzazione della società, azione che è stata intrapresa dalla nuova gestione. Abbiamo privilegiato la salvaguardia di un bene pubblico importante, proponendo questa modifica al contratto, per quanto riguarda la durata e per la rimodulazione dei corrispettivi che comunque dovranno essere versati Comune. Abbiamo avuto indici concreti su come l’azione che il nuovo amministratore ha posto in essere stia avendo effetti benefici. Ci sono stati miglioramenti che fanno ben sperare.”
COSA CAMBIA
Il corrispettivo iniziale era fissato in 4 milioni di euro da pagarsi in dieci quote annuali a carattere variabile ripartite in 120 mila euro per il primo anno, 250 mila per il secondo, 350 mila per il terzo, 400 mila per il quarto anno, dal quinto anno fino alla scadenza 480 mila euro. I nuovi corrispettivi saranno così ripartiti: 5 mila euro nel 2019; 10 mila euro nel 2020; 50 mila euro nel 2021; 100 mila nel 2022 con una crescita progressiva sino a 515.841 euro nel 2030, per un totale di 3.390.841 euro.
L’atto è stato approvato con 18 voti favorevoli della maggioranza e 10 astensioni delle opposizioni.