E ormai conosciuto come il “giudice-poeta”, perché noto negli ambienti giudiziari per la sua passione per la letteratura, ma sul magistrato Ernesto Anastasio i riflettori si erano accesi soprattutto per avere accumulato un arretrato record di 858 fascicoli al tribunale di sorveglianza di Perugia, dove si trovava dal 2021.
Già sospeso dalle funzioni e dallo stipendio dalla Sezione disciplinare del Csm a settembre, ora rischiava la dispensa dal servizio ma ha preferito fermare la procedura presentando le dimissioni irrevocabili dalla magistratura.
Un’istanza che Anastasio ha depositato ieri alla cancelleria della Sorveglianza del capoluogo umbro.
Anastasio, tra l’altro, era scivolato sulla stessa carenza anche quando era a Caserta non avendo scritto circa 200 sentenze nei termini e, da Santa Maria Capua Vetere, era stato trasferito a Perugia.
Allora aveva dichiarato che non sarebbe morto magistrato. E così è.