Nel settembre scorso se n’è andato Gianni Manzini. Aveva 84 anni ed era un operaio che ha dedicato tutta la sua vita all’arte. Oggi lo ricorda Sandro Piccinini, ex Consigliere Comunale di Terni ed ex Presidente della 7^ Circoscrizione Velino, tornando a chiedere lo spostamento di una sua opera non più fruibile perché situata in un’area chiusa al pubblico.
“Il Natale in arrivo quest’anno sarà più povero, scrive Piccinini, non ci saranno più gli auguri di Gianni Manzini. Un amico, un artista, uno scultore del ferro, del bronzo, dell’acciaio. Un uomo di grandi valori.
Lavoratore presso la fonderia in acciaieria, insignito della onorificenza di Maestro del Lavoro.
Ricordiamo le opere più importanti: quella donata all’Avis di Terni che rappresenta la Pace e forse più importante, la realizzazione delle gambe dorate che sostengono il basamento in marmo dove riposano le spoglie del Santo, presente all’interno della Basilica di San Valentino. Ma dobbiamo ricordare anche le sue lezioni e i suoi insegnamenti agli studenti dell’IPSIA di Terni nel campo della scultura, formatura e fusione artistica.
Pensiamo che la nostra Città, la nostra Comunità può fare qualcosa per ricordare questo operaio – artista.
Tanti anni fa, ricorda Piccinini, realizzò un monumento dedicato a Giampaolo Spadoni, un papignese, uno sportivo, deceduto in età giovanissima. Quest’opera che raffigura un ciclista, “Giampaolo amava questo sport”, fu posizionata, su proposta della Polisportiva Papigno, presso l’area di fronte all’ex stabilimento di carburo di calcio.
Un’area, questa, che fino al 2005 aveva dato risposte alla popolazione di Papigno in termini di aggregazione sportiva e per il tempo libero, oggi, dopo quasi 15 anni, ancora non fruibile dalla cittadinanza perché considerata inquinata. Più volte abbiamo sollecitato il Comune a collocare questa opera in una posizione più idonea e visibile non solo alla cittadinanza ma anche ai tanti turisti che transitano sulla strada di Papigno.
Questo piccolo e modesto intervento, conclude Sandro Piccinini, potrebbe essere però un grande gesto di riconoscenza nei confronti di Gianni Manzini che ha contribuito, con i suoi lavori e la sua arte, il suo impegno, a far conoscere la nostra città in Italia”.