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“E’ una giornata particolare, direi memorabile per la nostra comunità cristiana, per il nostro territorio,
il raduno di lavoratori, non per una manifestazione sindacale, di proposta, di protesta, un corteo, ma per il Giubileo della misericordia del mondo del lavoro. E’ una celebrazione destinata ad ogni singolo lavoratore, oltre che alle associazioni e al mondo del lavoro, alle associazioni. E’ un evento per la nostra città e il suo comprensorio, che è particolarmente operoso: Riconciliazione, pace, misericordia, preghiera corale , santificazione del lavoro, tutto ciò nella festa di San Giuseppe artigiano. Il santo che è di modello per coloro che con le proprie mani si procurano da vivere e rispondono alla loro vocazione”.
E’ uno dei passaggi più significativi dell’omelia del vescovo di Terni, Mons. Giuseppe Piemontese, tenuta durante la celebrazione del giubileo dei lavoratori che si è svolta nel pomeriggio, a Terni. Dapprima l’incontro nella chiesa di San Pietro, dove c’è stata anche la benedizione delle palme, quindi in pellegrinaggio, attraverso il centro cittadino, fino in Duomo. Fra i presenti , il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, il senatore Gianluca Rossi, il presidente della camera di commercio, Giuseppe Flamini; delle sigle sindacali, la UIL era rappresentata dal segretario provinciale , Gino Venturi.
“Dobbiamo vigilare perché nessuno sia costretto a vivere in maniera disumana l’attività lavorativa – ha aggiunto Mons. Piemontese – che deve avere per ogni uomo e specie per i cristiani, i connotati della creazione e della redenzione. La fatica, la sofferenza, il sudore, il dolore, la stanchezza, l’umiliazione, l’insuccesso, ma anche la trasformazione, la creazione di opere di grande utilità e bellezza, frutto della fatica, ci pongono sulla scia di Gesù e della sua passione morte e risurrezione; da tutto ciò nasce la vita, la resurrezione.Una fatica e un successo personale ma anche una fatica e un successo collettivo proprio quello che Gesù ha avviato con l’umanità intera, questa umanità rappresentata dalla chiesa”.
LA CITAZIONE DI PAPA VOJTYLA
“Quest’anno sono 35 anni da quando il Papa, San Giovanni Paolo Secondo fece visita alla nostra città, alla nostra diocesi, alle acciaierie. Un momento epico e in quella circostanza il Papa pronunziò una preghiera che è anche un augurio, ancora valido oggi e che noi vogliamo ricordarci: prego Dio ardentemente per il bene di tutti, perché siano realizzate le vostre giuste aspirazioni, perché siano superati i momenti e i motivi di crisi, perché il lavoro non sia mai un’alienazione per nessuno, perché al contrario esso sia da tutti onorato come merita , così che vi trionfi la giustizia e ancor più l’amore; perchè l’ambiente e il lavoro sia realmente a misura d’uomo e l’uomo possa apprezzarlo come un prolungamento della propria famiglia; perché il lavoro aiuti l’uomo ad essere più uomo e perché , con l’impegno di tutti , si possa raggiungere la costruzione di una nuova società e un mondo nuovo nella piena attuazione della giustizia, della libertà e della pace”.
In precedenza, Mons. Piemontese, nella chiesa di San Pietro, aveva pregato Dio affinchè “illumini i governanti perché creino lavoro”.