C’è stata un vera e propria strage di candidati al concorso bandito dalla Direzione Generale del Personale Civile della Difesa per il ruolo di assistente tecnico. 10 posti in tutto dei quali 6 per la ex Fabbrica d’armi di Terni (il PMAL). Su circa 900 candidati hanno superato la prova scritta solo in 14.
Il fatto ha provocato la presa di posizione dei sindacati.
Le RSU, infatti, unitamente alle organizzazioni sindacali del sito ternano, si chiedono “come si possano prevedere compiti di matematica, fisica dei materiali metallici, termodinamica, inglese, statistica, ecc., con difficoltà risolvibili, forse, solo da chi in possesso di specifica preparazione di livello universitario o di diploma di laurea, quando per l’accesso ai profili messi a concorso era richiesto solo il diploma di scuola secondaria superiore e, soprattutto, le mansioni cui destinare tali candidati una volta assunti saranno di carattere esecutivo ed inizialmente elementare anche se nell’ambito di lavorazioni di tipo meccanico.”
Tutto ciò, aggiunto agli effetti alla legge 244/12 – che prevede la drastica riduzione entro il 2024 degli organici del personale civile della Difesa (di cui i sindacati hanno chiesto la sospensione), contestualmente al perdurante blocco del turnover, impedirà il ricambio generazionale e il mantenimento del prezioso know how acquisito dal personale in servizio, determinando l’inevitabile prossimo collasso della capacità produttiva del PMAL di Terni e la sua inevitabile chiusura.
I temi suddetti sono stati inoltre comunicati direttamente al Comandante Logistico dell’Esercito – Generale di Corpo D’Armata Francesco Paolo FIGLIUOLO – durante la riunione del 4 luglio scorso con i Coordinatori Nazionali della Difesa di FP CGIL CISL FP E UIL PA, in previsione della sua prossima audizione davanti alla Commissione Difesa del Senato, presieduta dalla senatrice Donatella TESEI.
È pertanto ormai indispensabile varare – concludono RSU e sindacati del PMAL – un corposo piano straordinario di assunzioni, anche attraverso la creazione di centri di formazione presso il Polo (le ex scuole allievi operai), unitamente a percorsi innovativi di reclutamento del personale, in possesso di titoli di studio attinenti alle future mansioni da svolgere, più celeri e attagliati alle esigenze funzionali e ai compiti dell’Ente, peraltro individuati e stabiliti con il decreto ministeriale del 31 dicembre 2014.”