Riposa nel cimitero della sua Porchiano del Monte Luigi Minciotti le cui spoglie, dopo oltre 80 anni, sono tornate al paese di origine. Con una cerimonia svoltasi pochi giorni fa infatti il soldato porchianese morto in prigionia in un lager nazista in Polonia durante la Seconda Guerra Mondiale è tornato al suo luogo nativo. Ad accoglierlo i cittadini e le istituzioni militari e civili. Minciotti è uno degli undici caduti che sono stati restituiti ai famigliari con una cerimonia svoltasi la mattina del 22 ottobre a Roma, presso il Mausoleo delle Fosse Ardeatine.
L’evento, promosso dal Ministero della Difesa e curato dall’Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria della Difesa, ha visto la partecipazione del Generale di Corpo d’Armata Gianpaolo Mirra, Comandante Territoriale Nazionale dell’Esercito, e del Generale di Corpo d’Armata Andrea Rispoli, Capo dell’Ufficio Utcmd, insieme ai familiari dei caduti, alle autorità civili e ai rappresentanti delle associazioni Combattentistiche e d’Arma.
La cerimonia religiosa, celebrata dal Vicario episcopale per l’Esercito, don Gianfranco Pilotto, è culminata con la resa degli onori militari e la consegna delle urne alle famiglie per la tumulazione nei rispettivi luoghi di origine.
Nel pomeriggio del 22 ottobre le spoglie di Luigi Minciotti hanno fatto ritorno nella sua terra natale a Porchiano del Monte dove si è svolta la cerimonia di sepoltura presso il cimitero comunale. Erano presenti il Sindaco di Amelia, Avio Proietti Scorsoni, le autorità civili e militari, i familiari e numerosi cittadini, in particolare il Luogotenente Saba, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Amelia, il Capitano Castellani, Comandante della Polizia locale e una rappresentanza dell’associazione carabinieri in congedo.
Durante la cerimonia si è sottolineato il valore di quello che fu un giovane che con il suo gesto di coerenza e di dignità seppe testimoniare i valori più alti della libertà. Luigi Minciotti era nato a Baschi il 15 dicembre 1914 e si era poi trasferito con la famiglia a Porchiano del Monte. Apparteneva al 104° Battaglione Camicie Nere e dopo la caduta del fascismo rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale Italiana, scelta che gli costò la deportazione in un lager nazista in Polonia, dove trovò la morte il 10 agosto 1944.
“Oggi Luigi torna finalmente a casa, nella sua terra e tra la sua gente”, ha dichiarato il, Sindaco Proietti Scorsoni.
“La sua storia – ha aggiunto – come quella di tanti giovani che rifiutarono la sopraffazione e scelsero la libertà, è un patrimonio di memoria che dobbiamo custodire con rispetto e gratitudine”.
Il Comune di Amelia ha espresso profonda riconoscenza al Ministero della Difesa e all’Esercito Italiano per l’impegno costante nel recupero e nella restituzione dei resti dei militari italiani caduti lontano dalla patria e ha rinnovato il proprio impegno a mantenere viva la memoria storica come fondamento di civiltà e coesione.














